Il soccorritore della speleologa Ottavia Piana: «Per liberarla usiamo anche micro cariche e ci passiamo la barella sopra le ginocchia»
«Ottavia non vede l’ora di uscire, ma come tutti d’altra parte. È una speleologa molto brava, di grande esperienza e ci sta dando un grande supporto, anche perché conosce molto bene la grotta». Il vicentino Giovanni Ferrarese, responsabile del Soccorso speleologico del Veneto, si trova in queste ore nel campo base a Fonteno, sul monte Torrezzo, Bergamo. Fa parte del team dei coordinatori regionali che lavora al recupero di Ottavia Piana, 32 anni, intrappolata all'interno della grotta di Bueno Fonteno, nel piomeriggio di sabato 14 dicembre, dopo una caduta da cinque metri. (Corriere della Sera)
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Pronti? Ooooooooo… A Ottavia!». Un paio di ore prima, alle 2.59, Ottavia Piana varca la soglia dell’Abisso Bueno Fonteno, in cui era intrappolata da sabato dopo un incidente. (Corriere TV)
Nell’ultimo tratto i soccorritori hanno potuto accelerare il passo, anche su suggerimento dei sanitari che dovranno ora valutare con attenzione le sue condizioni di salute. La donna di 32 anni avrebbe riportato traumi alle vertebre e alle costole, fratture alle ossa facciali e a un ginocchio. (Il Fatto Quotidiano)
“È stato un intervento molto complesso, è durato quattro giorni, e le persone coinvolte globalmente sono 130 persone. Avevamo sempre una squadra in grotta che lavorava sul ferito, in grotta ci sono i tecnici che si occupano della movimentazione della barella, squadre di 10-12 persone. (Il Fatto Quotidiano)
“Urlava sempre il mio nome, era il suo modo di dirmi grazie. Era felice quando ha trovato il suo … (La Repubblica)
L’incontro tra i due è stato veloce: il giovane l’ha raggiunta in una tenda che è stata allestita nelle immediate vicinanze dell’uscita dalla cavità di Bueno Fonteno. (L'Eco di Bergamo)
Nel complesso Ottavia Piana, speleologa bresciana di 32 anni, è rimasta bloccata nelle viscere della terra per quasi quattro giorni, se alle ore investite dai soccorritori nel suo recupero si sommano quelle spese da lei e dagli otto speleologi che l’accompagnavano nell’esplorazione di un ramo ignoto dell’Abisso Bueno Fonteno (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)