Prezzo petrolio in calo, Wti a 71,06 dollari

Prezzo del petrolio in calo questa mattina sui mercati delle materie prime: il Wti con consegna a novembre passa di mano a 71,06 dollari al barile con una flessione del 3,75% mentre il Brent con consegna a dicembre è scambiato a 74,56 dollari con una riduzione del 3,74%. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altri media

Il timore era di un vendetta israeliana sull’ex Persia, che a sua volta si sarebbe potuta rifare tentando di bloccare lo stretto di Hormuz, cioè la porta verso il mondo del greggio del Golfo Persico. Siamo ritornati indietro di 15 giorni a quell’1 ottobre, quando l’Iran lanciò missili su Israele. (GEA)

Crolli dei prezzi del petrolio nelle contrattazioni mattutine, mentre il premier israeliano ha rassicurato gli alleati statunitensi che la rappresaglia contro l'attacco missilistico italiano colpirà installazioni militari, evitando quindi impianti petroliferi. (Tiscali Notizie)

Con i conflitti in corso, dal Medioriente a quello russo-ucraino, allo Stretto di Taiwan la prima cosa che ci si aspetterebbe è un balzo del prezzo del petrolio. Perché non si muove? Viaggia sempre sotto gli 80 dollari al barile e anche solo sei mesi fa era sopra i 90. (Open)

La versione della Pira: “La crisi cinese rallenta anche il petrolio: ecco perché i prezzi del greggio non aumentano nonostante le guerre”

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Il Wti scivola fino a 69,72 dollari al barile e il Brent fino a 73,34 dollari al barile per un mix di fattori con i trader che tolgono il «premio guerra» dai prezzi. (Milano Finanza)

L’Aie ha tagliato la previsione di crescita della domanda di petrolio per il 2024 di 40.000 barili al giorno. La proiezione per il 2025 aumentata di 50.000 barili al giorno (Energia Oltre)