Dal diplomatico all'enfant prodige: dietro le nomine in Ucraina il potere di Yermak
KIEV- Non sono bastati i tweet e le telefonate dell’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Josep Borrell, per salvare il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Le sue dimissioni sono state approvate dal Parlamento e il sostituto già nominato. Il maxi rimpasto voluto dal presidente Zelensky per «dare energia nuova» al governo in questa fase cruciale della guerra procede spedita con pochi mugugni. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altre testate
La prospettiva è quella di convivere con i blackout, senza certezze nell’erogazione di luce e di riscaldamento, mentre la mobilitazione obbliga una parte crescente della popolazione maschile a partire per il fronte e gli attacchi russi contro le città aumentano. (la Repubblica)
Dopo Zelensky, non c’è nessun politico ucraino più visto e popolare di Dmytro Kuleba, classe 1981, un volto grigio che però è diventato uno dei vessilli della resilienza di Kiev di fronte all’Orso russo. (ilmessaggero.it)
Un’esibizione di potere, più che una dimostrazione di debolezza, quella del leader ucraino che esattamente come un anno fa alla vigilia del viaggio all’Onu per l’Assemblea generale al Palazzo di Vetro, ha deciso di rimescolare tutte le carte, rimpastare l’esecutivo e presentarsi con quelle che adesso definisce, fornendo una spiegazione quasi emotiva, «forze fresche, energie nuove, in vista di un inverno che sarà davvero molto pesante. (ilmessaggero.it)
Si vota proprio oggi presso il parlamento di Kiev per le dimissioni del ministro degli Esteri Kuleba. (Fanpage.it)
Il grande rimpiazzo lo aveva preannunciato il capo della maggioranza Davyd Arakhamia: nei prossimi giorni, aveva scritto sui social, “il 50% dello staff del gabinetto dei ministri verrà cambiato”. I motivi forniti sul grande “reset” in corso nella Capitale di … (Il Fatto Quotidiano)
La seconda si riferisce al «potere» e dalla combinazione delle due si capisce chiaramente che l’apparato comunicativo di Volodymyr Zelensky ha scelto come concetto chiave non il «rimpasto di governo» ma il «nuovo inizio». (il manifesto)