Zelensky chiede aiuto alla Cina per fermare i soldati nordcoreani

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
ESTERI

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rivolto un appello alla Cina affinché utilizzi la propria influenza sulla Corea del Nord per fermare l'invio di soldati nordcoreani a sostegno delle truppe russe nella guerra in Ucraina. Durante il suo discorso serale, Zelensky ha sottolineato come la nazione coreana non dovrebbe perdere i propri cittadini in battaglie lontane dall'Asia, e ha evidenziato il ruolo cruciale che la Cina potrebbe svolgere in questa situazione, data la sua vicinanza e influenza sulla Corea del Nord.

Nel frattempo, la Gazzetta Ufficiale italiana ha pubblicato un decreto legge che proroga, fino al 31 dicembre 2025, l'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative ucraine. Questo decreto, che entrerà in vigore a mezzanotte, rappresenta un ulteriore passo dell'Italia nel supporto militare all'Ucraina, in un contesto di crescente tensione internazionale.

In un altro sviluppo significativo, un soldato nordcoreano è morto dopo essere stato catturato vivo dalle forze ucraine mentre combatteva al fianco delle truppe russe nella regione russa di Kursk. Questo evento segna la prima conferma tangibile della presenza di soldati nordcoreani sul campo di battaglia in Ucraina, da quando Pyongyang ha deciso di inviare i propri uomini per rafforzare l'esercito russo. La notizia, diffusa tramite Telegram, ha suscitato reazioni contrastanti e solleva ulteriori interrogativi sulla dinamica delle alleanze internazionali in questo conflitto.

Questi sviluppi si inseriscono in un quadro più ampio di tensioni geopolitiche, dove le alleanze e le influenze regionali giocano un ruolo determinante. La richiesta di Zelensky alla Cina di intervenire sulla Corea del Nord rappresenta un tentativo di ridurre l'escalation del conflitto e di limitare le perdite umane, mentre l'Italia continua a sostenere l'Ucraina attraverso l'invio di aiuti militari.