“Processi equi e giustizia: con la caduta di Assad occasione storica per ripristinare i diritti”
Amnesty International ha chiesto che i responsabili delle violazioni dei diritti in Siria affrontino la giustizia dopo la caduta di Bashar al-Assad, definendola una "opportunità storica" per porre fine a decenni di abusi. "I sospetti autori di crimini di diritto internazionale e di altre gravi violazioni dei diritti umani devono essere indagati e, se giustificato, perseguiti per i loro crimini", ha dichiarato in un comunicato Agnes Callamard, responsabile del gruppo per i diritti con sede a Londra (Il Dubbio)
Ne parlano anche altre testate
Il presidente del governo provvisorio siriano, Abdurrahman Mustafa ha dichiarato: “Il nostro popolo in Siria ha riconquistato la libertà. Oggi è un giorno molto felice per noi”. Mustafa, presidente del governo provvisorio siriano, ha rilasciato un'intervista alla Radiotelevisione turca (TRT). (TRT)
L'Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr) ha stimato a gennaio 2021 che 30.000 detenuti sono morti a Sednaya a causa di torture, maltrattamenti ed esecuzioni di massa dallo scoppio della guerra civile siriana. (la Repubblica)
Dopo la fuga del dittatore Assad, si sono aperte le porte del 'mattatoio' e delle altre carceri in Siria, dove erano rinchiusi detenuti: tra loro c'è chi è finito in cella per essersi rifiutato di sparare sui civili o per critiche al regime VIDEO | Via Assad dalla Siria, si svuotano le carceri: libero anche il 70enne Ragheed, che finì in cella per non bombardare i civili (Dire)
Getting your Trinity Audio player ready... Siria ‘liberata’, Noury (Amnesty international): “Paese devastato da torture e guerra, ora entri in scena la giustizia internazionale” (Dire)
Le immagini mostrano la liberazione delle detenute della prigione di Sednaya, in Siria, ad opera dei ribelli jihadisti di Hayat Taìharir al Sham. «Andate dove volete», rispondono i ribelli alle donne che, incredule, chiedono dove debbano andare. (Corriere TV)
Nel 2017 Amnesty International l'ha definito un «mattatoio di esseri umani». (ilmessaggero.it)