Migranti in Albania, il governo rallenta dopo il no dei giudici: l'idea di attendere la Corte Ue per evitare danni erariali

Prima sedici, poi otto. E adesso c’è il rischio che nell’immediato futuro nessun altro migrante venga accompagnato nei centri d’accoglienza italiani in Albania, in attesa della pronuncia della Corte di giustizia europea sulla designazione di «paese di origine sicura», come richiesto nei giorni scorsi dai giudici di Bologna e Firenze. A circa un mese dall’inizio dell’operazione legata al protocollo Roma-Tirana, con il salvataggio in mare e il trasferimento a Shengjin e Gjader di profughi maschi, maggiorenni e soli - l’unica categoria che può essere trasferita secondo l’accordo siglato dai due governi - i numeri sono ancora bassi. (Corriere Roma)

Se ne è parlato anche su altri media

C'è una lunga teoria di sentenze controverse prima della decisione arrivata dal tribunale di Roma che ha riportato in Italia dal centro per le procedure accelerate in Albania anche il secondo gruppo di sette migranti egiziani e bengalesi. (il Giornale)

L’ordinanza formula quattro quesiti in merito alla compatibilità dell’ultimo provvedimento del Governo in materia di asilo con il diritto eurounitario. La XVIII sezione civile del Tribunale di Roma sospende la convalida del trattenimento in Albania di sette migranti provenienti da Bangladesh ed Egitto (paesi considerati sicuri in base al nuovo Dl. (Altalex)

Il porto di approdo è stato Brindisi e il centro di accoglienza quello di Restinco nella stessa città. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Non è vero che i giudici vogliono bloccare i rimpatri

La maggi… “Il governo è ovviamente informato. (L'HuffPost)

Passa già per essere l’”emendamento Musk” quello presentato dalla relatrice Sara Kelany (Fratelli d’Italia) al decreto flussi per sottrarre alle sezioni specializzate in immigrazione la competenza a decidere sulle decisioni del questore sui trattenimenti dei migranti. (NT+ Diritto)

sono 19 di frontiera”. Il 24 ottobre è entrato in vigore il decreto-legge con cui il governo ha riscritto la lista dei Paesi sicuri, prima contenuta in un decreto del Ministero degli Esteri. Ora i Paesi considerati sicuri (Pagella Politica)