Ha diffamato Barbara D'Urso, condannata la figlia di Ornella Muti

Il tribunale di Alessandria ha condannato Naike Rivelli, attrice e figlia di Ornella Muti, per diffamazione ai danni della conduttrice televisiva Barbara D'Urso. Rivelli, secondo l'accusa, in due video pubblicati sul proprio profilo Instagram nel 2019, usò espressioni tali da far intendere che il successo lavorativo della D'Urso fosse dovuto non tanto alle capacità professionali ma a favoritismi ottenuti mediante espedienti legati alla sfera sessuale. (La Repubblica)

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Rivelli, secondo l'accusa, in due video pubblicati sul proprio profilo Instagram nel 2019, usò espressioni tali da far intendere che il successo lavorativo della D'Urso fosse dovuto non tanto alle capacità professionali ma a favoritismi ottenuti mediante espedienti legati alla sfera sessuale. (Corriere della Sera)

Si è conclusa con una multa di 800 euro la lite tra Naike Rivelli e Barbara D’Urso, in tribunale ad Alessandria. Rivelli, figlia dell’attrice Ornella Muti, era stata querelata dalla conduttrice per alcuni commenti che aveva postato sul suo pr… (La Stampa)

Virginia Destefano Social Media Manager & Copywriter Una passione smisurata per le serie TV. Laurea in Cinema, Televisione e New Media, videomaking e scrittura sono il mio passatempo preferito. (Libero Magazine)

Ornella Muti in difesa di Naike Rivelli per la libertà di espressione “Assolta in parte, ma la battaglia continua”: questo dall’ultima intervista di Ornella Muti su Naike Rivelli. (La Gazzetta dello Spettacolo)

Le parole della difesa La difesa di Nike Rivelli ha sempre sostenuto che quei video erano invece una critica ad un modello di televisione rappresentato dalla stessa D’Urso. – Nike Rivelli, querelata da Barbara D’Urso per diffamazione aggravata, è stata condanna al pagamento di una multa da 800 euro dal tribunale di Alessandria. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Barbara d’Urso contro Naike Rivelli: la prima parte civile, la seconda imputata di diffamazione. Il giudice Maria Teresa Guaschino ha condannato la Rivelli a una multa di 800 euro, riconoscendone le responsabilità limitatamente all'episodio del 30 gennaio 2019 (pena sospesa condizionata al pagamento della somma diffidata a titolo di provvisionale entro il termine di un anno dal passaggio in giudicato, e non menzione). (Il Piccolo)