Milei e la “rivoluzione” della destra: «Con Giorgia e Donald cambieremo il mondo». Show sul palco di Atreju

«Qui sento di essere in famiglia». Quella sovranista, a voler essere precisi. Sul palco di Atreju, davanti ad una Giorgia Meloni con la testa tra le mani e a tratti sognante, Javier Milei getta le basi affinché qualcosa di simile alla lega internazionale dei conservatori a cui pensa assieme al presidente americano Donald Trump possa muovere i primi passi a breve. «La destra deve essere come una falange di opliti o una legione romana, che prevale sempre sugli eserciti più grandi proprio perché nessuno rompe la formazione» scandisce solenne dal Circo Massimo il presidente argentino super ospite della kermesse dei giovani meloniani, «Roma non premia i traditori». (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altri media

Il presidente argentino Javier Milei ha partecipato ieri al raduno di Atreju, la kermesse di Fratelli d'Italia, dove ha parlato anche della "necessità di dare vita ad un internazionalismo della destra". (Fanpage.it)

Milei ad Atreju: "Italiani e argentini uniti da retaggio comune, mi sento in famiglia" SOTTOTITOLI 15 dicembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

È l'ospite più atteso di questa edizione il presidente argentino, la star internazionale che con le sue idee e i suoi risultati sta conquistando l'attenzione del mondo come grande outsider libertario, liberista e «occidentalista», fedele all'intento di trasformare la sua patria nella nuova «mecca del mondo occidentale», attraendo attenzione e investimenti internazionali. (il Giornale)

Meloni sul palco applaude Milei: “La sua è una rivoluzione culturale”

Sulla carta, in teoria, in punta di principio e tradizione, Javier Milei avrebbero dovuto fischiarlo. Il suo tango ha seppellito forse per sempre il peronismo argentino, è la star di un populismo ultraliberista difficile da associare alla storia della destra italiana. (La Stampa)

Mario Sechi 16 dicembre 2024 (Liberoquotidiano.it)

ROMA — Sul palco saluta Javier Milei e il premier libanese Najib Mikati. (la Repubblica)