Venezuela, Nicolas Maduro anticipa il Natale a ottobre

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Tiscali Notizie ESTERI

Caracas, 4 set. L'ultima trovata del presidente venezuelano Nicolas Maduro è anticipare il Natale. Nel contesto della crisi post-elettorale seguita alle elezioni presidenziali del 28 luglio, nelle quali è stato rieletto ma che l'opposizione ha denunciato come una frode ha annunciato il diretta televisiva che le vacanze di Natale inizieranno il primo ottobre. (Tiscali Notizie)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Per decreto, il Natale inizierà l’1 ottobre nel paese sudamericano dove il regime chavista ha messo in atto la più grande frode elettorale di tutti i tempi. Prova a fare il simpatico Nicolas Maduro, ma la strategia “terrorem et circenses” non fa ridere nessuno. (Tempi.it)

La nuova proposta del presidente del paese sudamericano Nicolàs Maduro cercherà di placare le contestazioni dopo le recenti elezioni presidenziali dove il clima non è propriamente tranquillo. Babbo Natale si dovrà quindi scomodare facendo gli straordinari dopo questa decisione. (ilmessaggero.it)

Almeno in Venezuela. Rivolgendosi ai venezuelani, il presidente ha assicurato che "Il Natale inizia per tutti il primo ottobre e quest'anno è arrivato con la pace, la gioia e la sicurezza". (Today.it)

In Venezuela, il presidente Nicolas Maduro ha annunciato che i festeggiamenti del Natale di quest'anno saranno anticipati al 1° ottobre. Per questa ragione quest'anno, in omaggio a voi, come forma di riconoscenza nei vostri confronti, anticiperò il Natale al primo di ottobre. (Il Giornale d'Italia)

Il Presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha annunciato di voler anticipare i festeggiamenti del Natale al 1 ottobre, cercando di smorzare le tensioni politiche nel Paese dopo le elezioni. Non è la prima volta che questo accade: era già avvenuto nel 2013, nel 2020 e nel 2021. (Geopop)

Le bizzarrie di un regime che anticipa il Natale per festeggiare elezioni farlocche, le cartoline dalle presidenziali americane, la campagna vaccinale contro la poliomielite a Gaza e contro l’epidemia di mpox in Africa, un reportage tra i coloni israeliani nei Territori occupati, i malumori europei per il rimpasto a Kiev, la strage in un liceo della Georgia, il processo di Avignone, il caso della spiona al consolato cinese di New York, i verdetti di Tony Blair, le vacche sempre più magre per i i lavoratori che perdono quote di Pil in tutto il mondo, il «narcosub» del Pentagono. (Corriere della Sera)