Omicidio a Bologna, 26enne ucciso a coltellate in zona stazione ferroviaria
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Un giovane di 26 anni, sembra un senza fissa dimora, è stato ucciso nella notte, forse accoltellato a Bologna, nei pressi della stazione ferroviaria. Sarebbe stato un amico dello stesso 26enne a dare l'allarme e a chiamare il 118, ma una volta arrivato in ospedale per il 26enne non c'è stato nulla da fare. Sono intervenuti i carabinieri che hanno avviato le indagini per chiarire la dinamica dei fatti e sono scattate le ricerche dell'aggressore. (Adnkronos)
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Si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del gip Sandro Pecorella il... Leggi tutta la notizia (Virgilio)
PER ISCRIVERSI AL CANALE WHATSAPP DI BOLOGNATODAY La sicurezza in città, misure per combattere la criminalità e politiche che possano contribuire la preoccupazione dei cittadini che... (Virgilio)
La zona di piazza XX Settembre dove è avvenuto l'accoltellamento (FotoSchicchi)SCHICCHI L’indagato, che è senza fissa dimora e parla poco l’italiano, all’udienza di convalida alla Dozza, assistito dall’avvocato Roberta Zerbinati, si è avvalso della facoltà di non rispondere. (il Resto del Carlino)
– Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi tornerà a Palazzo Caprara per partecipare al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto Attilio Visconti. (il Resto del Carlino)
Questa mattina durante l’udienza di convalida del fermo il sospettato, un 25enne guineano che secondo gli inquirenti conosceva la vittima, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il gip, Sandro Pecorella, ha conf… (La Repubblica)
A puntare il dito contro la piaga della droga in città è direttamente Matteo Lepore (nella foto), tornato a parlare delle violenze – spesso commesse da giovanissimi – in città: il sindaco lunedì incontrerà a Bologna Matteo Piantedosi, ex prefetto cittadino oggi ministro degli Interni, nella riunione del Comitato per l’ordine pubblico convocata dopo l’omicidio in piazza XX Settembre: "C’è un lavoro lungo da fare e tornerò a segnalare al Ministero anche l’emergenza sanitaria legata al crack, della quale non si parla, nonostante riguardi tutte le grandi città italiane – puntualizza Lepore –. (il Resto del Carlino)