Scuola, FLC CGIL: bene proroga contratti PNRR e Agenda Sud. Ora soluzione rapida per vincitori prove suppletive

FLC CGIL INTERNO

Bene la proroga annunciata nel prossimo DL Coesione per i 6 mila collaboratori assunti come supporto alla realizzazione delle misure finanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dalle iniziative di Agenda Sud. Peccato che arrivi con 15 giorni di ritardo, poiché i contratti sono scaduti il 15 aprile scorso. Ritardo che rischia di essere pagato dai lavoratori. Rimane invece ancora aperta la paradossale vicenda dei 387 docenti che sono risultati vincitori delle prove suppletive dei concorsi banditi nel 2020 e che, in virtù della recente sentenza del Consiglio di Stato n. (FLC CGIL)

La notizia riportata su altri media

Anief si dice soddisfatta per la proroga degli oltre 6.000 contratti di collaboratori scolastici arrivata oggi in Consiglio dei Ministri con il decreto Coesione. “Meglio tardi che mai” commenta a Orizzonte Scuola, Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “ci siamo battuti dal principio per avere un personale aggiuntivo. (Orizzonte Scuola)

esperienza di CooKing Show a cura degli studenti dell’istituto alberghiero. concerto a cura degli studenti del liceo musicale presso l’aula magna Bonaviri; (Frosinone News)

Dl Coesione, sui provvedimenti per la Scuola giudizio positivo, adesso avanti con le altre priorità per elevare l’Istruzione in Italia Di Il decreto legge “Politiche di Coesione”, che rientra nell’ambito del programma nazionale “Scuola e competenze” 2021-2027, contiene, in particolare, le attese risposte sul personale Ata, per il prolungamento dei contratti di oltre 6mila collaboratori scolastici, e offre sostegno adeguato alle scuole più svantaggiate. (Orizzonte Scuola)

Sono 6mila i collaboratori scolastici delle categorie ATA attualmente operativi nella scuola italiana con contratto a tempo determinato, scaduto il 15 aprile, per i quali è arrivata in extremis la proroga: saranno riassunti dal 2 maggio al 15 giugno. (PMI.it)

Cosa succederà al di là di quella data è ancora un’incognita, per loro e per le scuole dove lavorano. Alla fine la pezza è arrivata, anche se in ritardo e anche se – come avvertono i sindacati – non basta. (Il Fatto Quotidiano)

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