Sanità Bari, borse e ristrutturazioni come tangenti

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“Io ho stimato che di quei lavori forse 5 mila euro stanno… Come li giustifichiamo gli altri 120 mila euro?”. Questa intercettazione regala l’immagine plastica di come funzionavano le cose all’Azienda sanitaria locale di Bari, travolta dall’inchiesta che ha portato a 10 arresti per associazione a delinquere, corruzione, falso, turbata libertà degli incanti e subappalti … (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri media

Di questo si sarebbe lamentata la moglie di un dirigente della Asl di Bari arrestato ieri insieme ad altre nove persone nell'ambito di un'inchiesta su un giro di mazzette per appalti di manutenzione degli ospedali affidati irregolarmente da pubblici ufficiali appartenenti alla Asl del capoluogo pugliese a imprenditori amici, in cambio di regali e favori. (il Giornale)

“Tra i vari sistemi adottati dai pubblici ufficiali per “occultare” le illecite dazioni – hanno spiegato gli investigatori – c'era anche quello di commissionare l’acquisto di oggetti di valore come gioielli e articoli di pelletteria griffati”. (leggo.it)

Sei persone sono finite in carcere, quattro ai domiciliari. In tutto sono diciassette gli indagati nell’inchiesta relativa a presunte irregolarità nell’affidamento di appalti di manutenzione all’interno delle strutture della Asl Bari (BariLive.it)

Tangenti per l'Asl nelle cartelline in ufficio o in auto: dieci arresti per corruzione nella sanità a Bari

Ci risiamo. Soldi, gioielli, borse griffate, lavori edili gratuiti. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Gli appalti truccati della Asl Bari hanno portato alla luce una rete di corruzione che coinvolge tre pubblici ufficiali che avrebbero accumulato beni e contanti per un valore complessivo di 250mila euro. (Puglia Press)

Mazzette nascoste in cartelline di plastica che passavano da una mano all’altra negli uffici della Asl Bari; borse contenenti denaro lasciate in auto; banconote nelle tasche di giubbotti: erano tante le modalità utilizzate per le dazioni corruttive riprese dalla Guardia di finanza durante l’indagine che ha portato sei in persone in carcere e quattro agli arresti domiciliari. (La Stampa)