Viktor e Ursula, due approcci all’Europa

C’entra la personalità, ma soprattutto la politica. Mercoledì scorso, al Parlamento europeo, Viktor Orbán, presidente di turno del Consiglio dei ministri dell’Unione europea (Ue), e Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, si sono apertamente scontrati sulla politica europea, facendo carta straccia della tradizione consensuale di quest’ultima. Orbán ha parlato come il leader dei Patrioti per l’Europa (il raggruppamento parlamentare della destra nazionalista di cui fanno parte la Lega di Matteo Salvini e il Rassemblement National di Marine Le Pen) e von der Leyen come il capo della maggioranza parlamentare. (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altri giornali

È nota la sua posizione sulla guerra in Ucraina; essa è tra i motivi di contrasto fra il sistema di potere che rappresenta e Bruxelles. Tra le priorità passate in rassegna al Parlamento europeo dal premier ungherese c’è proprio la richiesta di un cessate il fuoco in Ucraina. (il manifesto)

Ma l’intervento nella plenaria di Strasburgo del premier sovranista Viktor Orbán si è trasformato in fretta nel processo dell’Europa all’uomo forte di Budapest. A guidare l’attacco a testa bassa - una rarità in un emiciclo che si è subito diviso tra tifo da stadio e cori di protesta - è stata la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. (ilmessaggero.it)

Con doppia cittadinanza danese e svizzera, Kira Peter-Hansen è membro della Commissione per gli affari economici e monetari e della Delegazione per le relazioni con la Svizzera. European Union 2021 - Fonte: Ep Cinque anni fa, questa studentessa di economia, allora 21enne, ha sorpreso tutti diventando membro del Parlamento europeo (Prima Pagina - SWI swissinfo.ch)

Ilaria Salis, "Bella Ciao" in aula? La sceneggiata indigna anche Fausto Bertinotti

Non si era forse mai discusso così tanto della presidenza semestrale del Consiglio UE. (Radio Radio)

Una seduta così movimentata, al Parlamento Ue, non la vedevano da tempo. – Si inizia con un baciamano, si finisce con Bella ciao. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Insomma, all'ex presidente della Camera nonché leader e riferimento della sinistra comunista per decenni, non è piaciuta affatto l'iniziativa di The Left, il gruppo di Ilaria Salis, Carola Rackete e Mimmo Lucano, appoggiata in parte anche dai Verdi e dai Socialisti&Democratici. (Liberoquotidiano.it)