Via libera al suicidio assistito per Laura Santi

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INTERNO

Laura Santi, cinquantenne di Perugia affetta da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla, ha finalmente ottenuto il via libera per il suicidio assistito dall'Asl 1 del capoluogo umbro. Dopo due anni di richieste, denunce, diffide, un ricorso d’urgenza e un reclamo, la commissione medica ha attestato il possesso di tutti e quattro i requisiti previsti dalla sentenza della Corte Costituzionale sul caso Cappato/Dj Fabo, che in Italia ha legalizzato il suicidio assistito.

La decisione è stata comunicata dall'associazione Luca Coscioni, che ha spiegato come la patologia irreversibile di Laura Santi provochi sofferenze fisiche e psicologiche intollerabili, rendendola dipendente da trattamenti di sostegno vitale. La donna, affetta da sclerosi multipla da 25 anni, ha espresso la sua felicità per sentirsi finalmente libera di scegliere, pur non avendo ancora deciso di avvalersi della possibilità di accedere al fine vita.

La vicenda di Laura Santi, emersa già lo scorso anno dopo il rifiuto iniziale dell'Usl Umbria alla sua richiesta di fine vita, rappresenta un caso emblematico nella battaglia per la libertà di autodeterminazione dei malati gravissimi. La sentenza della Corte Costituzionale, che ha stabilito i criteri per l'accesso al suicidio assistito, ha aperto la strada a casi come quello di Laura, che ora può decidere autonomamente il proprio destino.

La storia di Laura Santi, sebbene dolorosa, mette in luce l'importanza del riconoscimento dei diritti dei malati e della possibilità di scegliere il proprio percorso di vita, anche quando questo comporta la decisione di porre fine alle proprie sofferenze.