Doccia fredda dall’Ocse: il Pil 2025 fermo allo 0,7%

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
LA NOTIZIA ECONOMIA

Secondo l’ente parigino il piano di riarmo di Ursula costringerà i Paesi indebitati a scelte dure sulla spesa Ancora cattive notizie sul fronte della crescita per l’Italia. L’Ocse ha rivisto al ribasso le previsioni della crescita economica dell’Italia e di quella globale, mettendo in guardia dai danni su fiducia e investimenti per la guerra commerciale che minaccia di innescarsi con i nuovi dazi dell’amministrazione Trump negli Usa, che porteranno anche più inflazione (LA NOTIZIA)

La notizia riportata su altri media

Rispetto a dicembre, un’era politica fa, la stima per l’economia mondia… A misurare gli effetti di questi primi due convulsi mesi di disordine commerciale è l’Ocse, che nel nuovo quadro di previsione dà una generale sforbiciata alle aspettative di Pil a tutte le latitudini. (la Repubblica)

In uno scenario economico globale in forte cambiamento, con la minaccia dei dazi che incombe per chi importa negli Usa (il 10% delle esportazioni italiane sono lì dirette), risulta fondamentale per le aziende continuare ad aggiornarsi e acquisire le competenze adeguate. (Corriere della Sera)

L’Ocse ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica per l’Italia, in linea con i tagli effettuati su tutta l’economia globale. Nello studio l’Ocse rileva che l’Italia, assieme alla Spagna, la Turchia e il Brasile, è tra i Paesi in cui gli attuali tassi di disoccupazione risultano particolarmente bassi, rispetto ai livelli del 2018-2019. (Tiscali Notizie)

Nelle Prospettive Economiche Intermedie dell’Ocse presentate ieri a Parigi, si legge: “La crescita globale scenderà dal 3,2% nel 2024, al 3,1% nel 2025 e al 3,0% nel 2026, con barriere commerciali più elevate in diverse economie del G20 e una maggiore incertezza geopolitica e politica che grava sugli investimenti e sulla spesa delle famiglie. (Avanti Online)

Non deve essere facile per Giorgia Meloni rappresentare unItalia sempre più divisa e frazionata, sia a livello di Governo sia di opposizione, sul rapporto Usa-Ue-Russia. (Italia a Tavola)

Brutto affare i dazi americani per la crescita globale, per le pressioni sull’inflazione e quindi anche per la rotta delle Banche centrali. A certificare lo tsunami possibile questa volta è l’Ocse, che vede abbattersi la scure in particolare su Usa, Canada e Messico. (ilmessaggero.it)