«La maternità è un master, le aziende dovrebbero tenerne conto»
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Quindi, una politica pubblica che mira ad aumentare, per esempio, gli asili nido (aziendali, pubblici o privati) sul territorio è sempre benvenuta se, per esempio, permette a una neomamma che lo desidera di ritornare al lavoro e riprendere un percorso di carriera. Ma ciò non è sufficiente. Ci vuole anche un approccio da parte delle aziende e di chi le dirige ad accettare formule organizzative più flessibili per non rinunciare a competenze preziose. (Corriere del Ticino)
Ne parlano anche altre fonti
Con la nascita di un figlio sale la probabilità di uscita dal lavoro per la donna e si riduce per l'uomo come scrive l'Inps nel suo Rapporto annuale. La percentuale poi sale nell'anno di nascita: al 18% per le donne e scende all'8% per gli uomini. (Sky Tg24 )
La penalità che scatta nei confronti delle donne quando nasce un figlio. ROMA – Gli studiosi la chiamano child penalty. (la Repubblica)
L’obiettivo è frenare l’inverno demografico, anche attraverso azioni per sostenere le giovani famiglie. (IL GIORNO)
Penalizzazione grave, che evidenzia a tutti gli effetti, l’esistenza di una discriminazione sul lavoro, dovuta alla maternità, che è totalmente assente per gli uomini. E agisce in tre modi. (la Repubblica)
E le nuove generazioni di professioniste e professionisti lo hanno capito già. Anche per questo stanno emergendo nuovi modelli di aziende che mettono il welfare e la crescita dei dipendenti al centro delle proprie politiche e dove la creazione di un ambiente di lavoro sano e virtuoso è considerato un aspetto prioritario. (Vanity Fair Italia)
Leggi tutta la notizia A Milano nasce 'Genial, genitori al lavoro', un progetto di... (Virgilio)