Meloni furente per l'ostruzionismo al decreto sui migranti

Meloni furente per l'ostruzionismo al decreto sui migranti
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INTERNO

Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha espresso la sua rabbia per l'ennesimo atto che considera pretestuoso e arrogante, volto a bloccare l'azione del governo. I contatti con i suoi collaboratori a Roma sono stati frenetici per tutta la giornata, mentre l'Europa osserva attentamente la situazione e i contatti tra Roma e Bruxelles si intensificano. Il governo ha convocato un Consiglio dei ministri per lunedì alle 18 a Palazzo Chigi, con l'obiettivo di superare gli ostacoli giudiziari e permettere il trasferimento dei migranti in Albania.

Il nuovo decreto mira a elevare a norma primaria l'elenco dei paesi considerati sicuri per il rimpatrio dei migranti, che finora era regolato da un decreto interministeriale. Tuttavia, permangono questioni da risolvere riguardo al rapporto con il diritto comunitario e alla specificazione dei parametri per considerare un paese sicuro. Stefano Musolino, magistrato di Magistratura Democratica, ha dichiarato che, indipendentemente dalla forma del decreto, la magistratura continuerà ad applicare le norme europee che tutelano meglio i diritti delle persone rispetto a quelle nazionali.

Nel frattempo, il governo si trova alle strette anche su altri fronti, come la manovra economica e la giustizia. L'esecutivo può vantarsi di essere sfuggito alle grinfie di Scilla e Cariddi, evitando sia la bocciatura di Strasburgo sia una reazione negativa dei mercati. Con il debito pubblico che grava sulle spalle del paese, il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha dovuto maneggiare i conti con estrema attenzione.

In questo contesto, si inseriscono anche episodi di cronaca che riguardano la violenza domestica, un fenomeno purtroppo ancora diffuso in Italia. Le forze dell'ordine continuano a intervenire in numerosi casi, cercando di proteggere le vittime e di assicurare i colpevoli alla giustizia.