La SSC Napoli spegne le polemiche: "Il Napoli aspetta allo stadio le signore Dalma, Gianinna e tutti gli eredi Maradona"

La SSC Napoli spegne le polemiche: Il Napoli aspetta allo stadio le signore Dalma, Gianinna e tutti gli eredi Maradona
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
CalcioNapoli24 SPORT

«Il Napoli aspetta allo stadio le signore Dalma e Gianinna Maradona e tutti gli eredi Maradona ogni qualvolta avranno il piacere di assistere a una partita della squadra». Questo il messaggio che ha voluto mandare il club azzurro in merito alla vicenda emersa lunedì dopo le dichiarazione di Dalma Maradona, la primogenita del Pibe, intervenuta insieme con sua sorella alla cerimonia del premio «Per Sempre con Diego», dedicato al loro mitico papà e andato in scena a Napoli. (CalcioNapoli24)

La notizia riportata su altre testate

Dalma, figlia di Diego Armando Maradona, è stata ospite all’evento Per Sempre Diego organizzato qualche giorno fa in nave. A margine dell’appuntamento, ha rilasciato alcune dichiarazioni che hanno fatto chiaramente il giro del web e non solo. (Spazio Napoli – News Napoli Calcio e Calciomercato Napoli)

Dalma Maradona, la figlia di Diego, parla a Repubblica. Si trova in città, a Napoli. Ha visitato il murale, i Quartieri Spagnoli. Vuole andare allo stadio che porta a il suo nome ma non può. "Io lì non posso entrare. (Ottopagine)

Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Dalma Maradona: "A Napoli l'amore per mio padre è infinito"

"Da un lato i passeggeri e i turisti, dall’altro gli invitati alla manifestazione curata dal comitato organizzatore del premio “Per Sempre Scugnizzo”. (CalcioNapoli1926.it)

Come infatti riporta La Repubblica oggi in edicola, in verità le porte non sarebbero assolutamente chiuse nei confronti di Dalma Maradona: basterebbe una telefonata e un posto in tribuna d'onore le sarebbe garantito. (CalcioNapoli24)

Questa città è una seconda casa, Diego è parte di Napoli e lo percepisco ogni volta che vengo qui". "L'amore di Napoli nei confronti di mio padre sarà sempre infinito. (La Repubblica)