Elon Musk dimagrito, la foto su X e «l'Ozempic Santa»: polemiche per l'uso del farmaco per diabetici. Cos'è e come funziona

Nuova polemica per Elon Musk. Con una foto pubblicata su X, il numero uno di Tesla ha ammesso di usare medicinali per perdere peso. Postando una sua foto vestito da Babbo Natale, il miliardario appare dimagrito e si definisce "Ozempic Santa", riferendosi al popolare farmaco creato originariamente per curare serie malattie ma che a Hollywood e dintorni è usato da chi può permetterselo per raggiungere senza fatica il peso forma. (ilmessaggero.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Non è una novità, più volte l’indiscrezione è emersa su giornali e riviste, alimentata dalle parole dello stesso imprenditore sudafricano che ora l’ha però rivelato apertamente. Postando una sua foto vestito da Babbo Natale, il braccio destro di Donald Trump durante la campagna elettorale per le presidenziali americane, è apparso molto dimagrito e si è definito 'Ozempic Santa'. (Luce)

Il riferimento è ai farmaci antidiabete e antiobesità che sono sotto i riflettori da mesi e promettono il raggiungimento di significative perdite di peso nei pazienti trattati. Dietro la 'maschera' l'imprenditore Elon Musk, che pubblica lo scatto con un commento lapidario di due parole: "Ozempic Santa". (Tiscali Notizie)

Tanto è bastato a scatenare le polemiche. Nella foto di Natale postata su X, Musk dice di avere perso peso grazie a un farmaco anti-obesità. (Corriere della Sera)

Garattini: "Stop alle punture dimagranti, noi vittime di social e spot"

Conosciamo solo il 10% degli effetti tossici dei prodotti. A 96 anni, Silvio Garattini, presidente dell’Istituto Mario Negri, denuncia in un’intervista alla Stampa i rischi legati all’uso e alla promozione dei farmaci per… (L'HuffPost)

Il proprietario di X e uomo più ricco al mondo ha postato sul suo account una propria foto vestito da Babbo Natale, davanti al tradizionale alber… (la Repubblica)

ROMA. Interrompe volentieri per analizzare i pericoli dei farmaci per perdere peso. (La Stampa)