La forza del destino apre la stagione 2024-25 alla Scala tra superstizioni e debutti
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E dire che tra il potenziale, involontario effetto apotropaico della protesta mattutina dei centri sociali che ha imbrattato di sterco il tappeto rosso davanti al Piermarini (in qualunque teatro le invocazioni scatologiche prima di una rappresentazione sono da sempre utilizzate come rito propiziatorio), e la pioggia che ha gelato l’entrata del pubblico, schiacciato nell’attesa tra una piazza desertificata dalla scelta della contestazione di sfilare altrove e il portico di una Scala più blindata del solito, la maledizione dovrebbe esser stata almeno in parte lavata via. (IL GIORNO)
Su altri giornali
Non importa quanti red carpet e serate di Gala Milano ospiti, il 7 dicembre, nel giorno di Sant'Ambrogio, gli occhi sono puntati sulla Prima del Teatro alla Scala 2024. (Io Donna)
Oltre dodici minuti di applausi per 'La Forza del Destino' di Giuseppe Verdi alla Prima della Scala a Milano. Molto apprezzate dal pubblico sia l'opera, i cui temi principali sono amore e guerra, che le performance dei cantanti, in particolar modo quella di Ludovic Tézier, che ha ricevuto fiori sul palco. (Il Sole 24 ORE)
Solo qualche isolato contestatore, alla fine, per la protagonista più attesa, la soprano russa Anna Netrebko, che commenta: “Nessun buuu dopo le mie arie”, ma solo ragioni politiche. Dodici minuti di applausi. (TGR Lombardia)
Tra i tanti volti noti alla prima della Scala di Milano c'era anche l'attore Pierfrancesco Favino, la deputata della Lega Laura Ravetto, gli chef Bruno Barbieri e Oldani, il wedding planner Enzo Miccio, Vittorio Brumotti, Dvora Ancona e Achille Lauro, reduce dalla giuria di XFactor. (Corriere TV)
Sarà quindi una Forza del destino "mai vista" quella proposta dal Direttore musicale Riccardo Chailly e dal regista Leo Muscato per l'apertura di stagione del primo teatro italiano. (Digital-Sat News)
Tranquillità esteriore rispetto alle scene di tumulto di anni passati, ottenute estendendo il perimetro di sicurezza, un po' come i romani quando alzarono il Vallo di Antonino Pio a nord di quello di Adriano, per escludere i barbari caledoni dalla Britannia. (il Giornale)