Autonomia differenziata, sì al referendum perché la legge non è mutata nei principi
Articolo Precedente
Articolo Successivo
“Non vi è dubbio” che la sentenza della Corte costituzionale (n. 192/2024) “abbia inciso in maniera assai intensa” sulla legge istitutiva della Autonomia differenziata (n. 86/2024) “ravvisandone sotto plurimi profili l’illegittimità”. Tuttavia, per un verso, la legge complessivamente è rimasta in piedi - “molte disposizioni hanno resistito” - , per l’altro non è stato scalfito il suo intento originario, quello di una spinta al regionalismo differenziato. (NT+ Diritto)
Su altre testate
Il primo quesito che a un lavoratore licenziato senza giuste motivazioni (come l’inadempimento degli obblighi contrattuali) il datore di lavoro deve dare un risarcimento fino un massimo di sei stipendi mensili, che può arrivare fino dieci mensilità se il lavoratore licenziato ha lavorato per più di dieci anni nell’azienda e fino a 14 mensilità se ha lavorato per più di vent’anni (a patto però che l’azienda abbia più di quindici dipendenti). (Pagella Politica)
Non solo per la disastrosa riforma dell'autonomia differenziata che sarà un boomerang per il governo, ... Leggi tutta la notizia (Virgilio)
«Non ho timori: saranno gli italiani a decidere se andare a votare e come», spiega il ministro alla Coesione e agli Affari europei Tommaso Foti riferendosi all'ok della Cassazione al quesito referendario sull'Autonomia differenziata. (ilmattino.it)
Quindi se il referendum avesse successo e la legge fosse abrogata, ragiona qualcuno, lo schiaffone sarebbe soprattutto per Matteo Salvini. Ma è pur vero, obietta qualcun altro, che se gli elettori dovessero bocciare una legge voluta dal governo, la sconfitta sarebbe comunque di tutti, a cominciare da Giorgia Meloni. (L'Eco di Bergamo)
La comunicazione da parte dell’Ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione, che dà il via libera per il referendum di abrogazione totale della legge Calderoli sull’autonomia differenziata rappresenta un ulteriore momento felice della lunga e inesausta lotta che i Comitati per il Ritiro di ogni Autonomia Differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei diritti stanno portando avanti da oltre 6 anni. (Il Fatto Quotidiano)
È lo spirito socialista che si è respirato alla convention nazionale organizzata dal Psi a Napoli. Insomma: un atteggiamento profondamente riformista, volto a proporre e non a distruggere. (ilmattino.it)