Depistaggio Borsellino, difesa poliziotti: "Erano ultima ruota carro"
'Non hanno depistato', 'non hanno mentito al processo', 'sono servitori dello Stato', ma, soprattutto, i quattro poliziotti del Gruppo investigativo Falcone e Borsellino accusati del depistaggio sulle indagini sulla strage di via D'amelio, erano (Adnkronos)
La notizia riportata su altri media
Il procedimento si era concluso in appello con la prescrizione del reato di calunnia per tre loro colleghi: Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo. Gli agenti erano stati accusati di depistaggio per aver fornito dichiarazioni false e per reticenza durante le loro testimonianze nel processo riguardante le indagini sulla strage di via D'Amelio. (ilmessaggero.it)
Per la Procura di Caltanissetta i quattro poliziotti che facevano parte del Gruppo investigativo ‘Falcone e Borsellino’, e che oggi sono imputati per depistaggio sulle indagini sulla strage di via D’Amelio, nel corso dei processi, sono stati “reticenti” e “in malafede”, hanno “reso false dichiarazioni”, con l’obiettivo di “inquinamento probatorio”. (Adnkronos)
A 32 anni dalla strage di Via D’Amelio, costata la vita al giudice Paolo Borsellino e alla sua scorta, si continuerà a scavare sulle menzogne e sui silenzi istituzionali che hanno lasciato finora impunito quello che i giudici della corte d’assise nissena definirono il più grave depistaggio della storia Repubblicana. (Corriere della Sera)
Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli – i quattro poliziotti accusati di aver mentito nelle loro deposizioni al processo per il depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio – sono stati rinviati a giudizio, cioè andranno a processo: l’accusa è depistaggio. (MeridioNews - Edizione Sicilia)
"Preferisco non dire nulla...". I figli di Borsellino, Lucia, Fiammetta e Manfredi, si sono costituiti parte civile nel corso dell'udienza preliminare. (Civonline)
Si tratta di Maurizio Zerilli, all’epoca capo della “squadra B” del gruppo Falcone-Borsellino che indagava sulla strage di via D’Amelio, e dei colleghi Angelo Tedesco, Giuseppe Di Gangi e Vincenzo Maniscaldi. (Il Fatto Quotidiano)