The Order, la recensione del film con Jude Law in concorso alla Mostra del cinema di Venezia 2024
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Tratto da una storia vera, un serrato action thriller ambientato negli anni Ottanta. Il feroce ritratto di un'America divisa, un'attenta riflessione su cio che è accaduto e che potrebbe riaccadere "Chi non ricorda il passato è condannato a ripeterlo". Queste parole di George Santayana sono incise in trenta lingue, sul monumento all'ingresso del campo di concentramento di Dachau, La tragedia è che esiste qualcuno che vorrebbe che quel terrificante passato ritornasse. (Sky Tg24 )
La notizia riportata su altri media
Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan e Jurnee Smollett hanno sfilato sabato sera sul tappeto rosso di Venezia per la prima del thriller poliziesco di Justin Kurzel ‘The Order’. Il film è in concorso all’81ª Mostra del Cinema ed è basato sul libro del 1989 ‘The Silent Brotherhood’, di Kevin Flynn e Gary Gerhardt, che racconta la storia del gruppo suprematista bianco The Order, attivo negli Stati Uniti negli anni Ottanta. (LAPRESSE)
Il terrorismo interno (USA) ha una storia molto più articolata e duratura, rispetto a quanto si tenga a pensare. In particolare quello per molto tempo “trascurato” e ritenuto dal minor impatto politico, rispetto a quello proveniente dall’estero, specie dai Paesi dell’”asse del male”. (ComingSoon.it)
Rami Malek Tye Sheridan (CasateOnline)
Si impiega davvero poco a riconoscerglielo: The Brutalist è un film dall’ambizione fuori dal comune. Brady Corbet, che nella sua carriera da regista non ha ancora mai conosciuto la parola banalità, presenta in Concorso al Festival di Venezia 2024 un’opera febbrile e magmatica, una anti-epopea americana dalla durata extralarge, ma pure fluviale, dannata, smodata, in perenne procinto di strabordare i contorni dell’inquadratura girata in pellicola VistaVision 70mm. (My Red Carpet)
Poliziesco incentrato sui crimini della setta ariana che funestò il nord ovest degli USA negli anni ‘80, The Order di Justin Kurzel è un solido prodotto e un efficace monito per una nazione prossima alle elezioni. (quinlan.it)
Al contrario dell'uomo a cui dà il volto, che man mano che la vicenda si sviluppa si rende conto che "la caccia non ha mai fine", Law ha un luogo in cui si può fermare e sentirsi sereno: lo ha svelato ai microfoni di Radio Italia solomusicaitaliana, radio ufficiale dell'81esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica - La Biennale di Venezia (Radio Italia)