Afghanistan, le calciatrici fuggite sono in Italia. Ora potrebbe ospitarle Coverciano
Firenze, 27 agosto 2021 - Potrebbero essere ora ospitate a Coverciano, al Centro tecnico, alcune delle calciatrici del Bastan Fc di Herat che sono riuscite a fuggire da Kabul e adesso sono al sicuro in Italia.
Circolava la disponibilità del centro Figc a Coverciano espressa come opzione generale dal presidente Gabriele Gravina per chi scappa da morte certa.
Nello stesso volo c'erano cicliste della nazionale insieme a attivisti, avvocatesse e giornaliste, vari collaboratori, tutti afgani, di organizzazioni occidentali
Scrivono messaggi ai loro contatti italiani tipo «stiamo bene, finalmente siamo in Italia», sono stremate e impaurite. (LA NAZIONE)
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«Il nostro Centro per la prevenzione del tumore al seno di Herat in Afghanistan oggi non c’è più. E dal suo avvio sono circa 9.300 circa le donne che sono state esaminate. (Io Donna)
Questo antico proverbio, che ha caratterizzato da sempre la cultura e la mentalità in Afghanistan, oggi non vale più per la popolazione in fuga dai talebani. Chi è rimasto a Herat, invece, non ha più tempo. (Difesa e Sicurezza)
“Fino a un mese fa ero la responsabile del centro, mi occupavo delle mammografie e dei tumori al seno", racconta infatti a La Stampa una delle dottoresse, "Ora non c’è più nessuno che lo faccia. Fortunatamente sono state tutte evacuate dal Paese e messe in salvo con le loro famiglie, ma oggi ad Herat non c'è più nessuno che si occupi di tumori al seno. (Yahoo Finanza)
Lì, grazie alla Fondazione Veronesi, siamo stati messi su un aereo militare e siamo arrivati in Italia" “Fino a un mese fa ero la responsabile del centro, mi occupavo delle mammografie e dei tumori al seno", racconta infatti a La Stampa una delle dottoresse, "Ora non c’è più nessuno che lo faccia. (Yahoo Finanza)
"Il nostro Centro per la diagnosi del tumore al seno di Herat, in Afghanistan, non c’è più. You may be able to find the same content in another format, or you may be able to find more information, at their web site. (Elle)
È l’appello di F.R, 40 anni, una delle dottoresse che lavoravano al centro per la prevenzione del tumore al seno della Fondazione Veronesi a Herat, ora caduto in mano ai talebani. di Francesco Lommi. “Mi rivolgo alla comunità internazionale e alla politica, chiedendo loro di non dimenticare e abbandonare il nostro paese, l’Afghanistan, e di intervenire”. (Luce)