Sanità, Giuliano (UGL): "Primario colpito con un manganello a Lamezia Terme. È folle caccia agli operatori, garantire sicurezza" - Calabria Reportage

Riceviamo e pubblichiamo "La folle caccia agli operatori sanitari non conosce sosta e si arricchisce purtroppo ogni giorno di nuove notizie di violenza ai loro danni. Questa volta la vittima di... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

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Ha un nome e un volto l'autore dell'aggressione al primario del Pronto soccorso lametino, Rosarino Procopio, colpito ieri sera con un manganello durante un colloquio con i familiari di una paziente, in cui stava spiegando che il periodo di osservazione clinica era terminato e che, a iter diagnostico concluso, (Secolo d'Italia)

Stavolta i fatti non riguardano l’ira di parenti sorpresi dal decesso di un loro caro. Anzi, la degente in questione, lunedì sera, stava per essere dimessa dal reparto di Osservazione a breve intensità dell’ospedale di Lamezia Terme (Catanzaro). (Avvenire)

Per dinamiche e cause ancora da chiarire, i parenti di un paziente avrebbero colpito con un manganello il primario di turno in pronto soccorso dopo un colloquio sulle condizioni di salute del ricoverato. (Tuscia Web)

Manganellate al primario: "Non siamo sicuri in corsia". Arrestato l’aggressore

Intorno alle 21 dell’11 novembre, il primario del Pronto soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme, Rosarino Procopio, è stato aggredito con un manganello dai parenti di una paziente che doveva essere dimessa . (Il Fatto Quotidiano)

Questi episodi di violenza contro il personale sanitario sono profondamente inaccettabili e non trovano alcuna giustificazione. (Il Dispaccio)

Le aggressioni ai sanitari negli ospedali italiani continuano a ritmo sfrenato. Quella di lunedì sera contro Rosarino Procopio, responsabile facente funzioni del reparto tradizionalmente più duro, si distingue non solo per la dinamica particolarmente violenta, ma anche per il rapido arresto, per lesioni personali aggravate e porto di oggetti atti ad offendere, dell’aggressore Luca Sacco: già noto alle forze dell’ordine e contrario, nel caso specifico, alle dimissioni di una familiare dal reparto di Osservazione breve intensiva. (QUOTIDIANO NAZIONALE)