Mandato arresto Netanyahu, Tajani: “Decisioni Cpi siano giuridiche non politiche”

“L’eventuale arresto di Netanyahu dopo la decisione della Corte penale internazionale? Rispettiamo le decisioni ma siamo convinti che debbano essere giuridiche e non politiche. Consideriamo un errore equiparare colui che ha organizzato e pianificato e attuato la strage del 7 ottobre 2023 con un capo del governo di un paese democratico regolarmente eletto” . Con queste parole il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani a margine dell’evento MED-Dialoghi Mediterranei a Roma, commenta i mandati di arresto della Cpi per Netanyahu e l’ex ministro israeliano della Difesa Gallant. (LAPRESSE)

Se ne è parlato anche su altri media

Tajani mi sembra difficile arrestare Netaniahu chi lo arresterebbe non e privato cittadino "Noi rispetteremo il diritto, ma bisogna vedere cosa dice il diritto innanzitutto, bisogna capire se le alte cariche dello Stato sono garantite e quindi sono al di fuori delle decisioni". (Il Sole 24 ORE)

Antonio Tajani lancia il suo messaggio in apertura del G7 Esteri di Anagni e Fiuggi, l’ultimo a presidenza italiana. Lo si capisce qualche ora più tardi, in conferenza stampa. (Agenzia askanews)

I crimini contro l'umanità di Netanyahu (e quello che diceva Primo Levi) I giudici della Corte penale internazionale hanno impiegato 7 mesi per emettere il mandato di cattura contro il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e contro il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, confermando le accuse mosse a maggio dal procuratore capo, Kharim Khan: crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi nella Striscia di Gaza dopo il 7 ottobre 2023. (Today.it)

Diario minimo (di un conflitto). Bibi e il suo conto aperto con la giustizia: dura lex sed lex?

Davvero vogliamo riaprire la pagina infame delle leggi razziali che Schlein e compagni riabilitano chiedendo l'applicazione delle scelte antisemite della Corte dell'Aia? Tra l'altro è pura schermaglia teorica: il capo del governo di Israele non è così scemo da passare da Roma a verificare di persona come finirà il grottesco dibattito sulla pelle sua e di uno Stato che non può permettersi di perdere una guerra, perché sarebbe l'ultima. (il Giornale)

Si è trattato di un passaggio epocale sulla strada dell’affermazione della giustizia e del diritto internazionale, ma occorre essere ben consapevoli che siamo appena all’inizio dell’opera e del cammino. (Il Fatto Quotidiano)

Il polverone alzatosi dopo la discussa sentenza emessa dalla Corte penale internazionale potrebbe essere solo il preludio di una serie di ostacoli giudiziari che Bibi dovrà affrontare nell’immediato futuro. (Mosaico-cem.it)