La grande mostra futurista voluta da Sangiuliano è già un fallimento

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Con più di seicento opere, era stata annunciata circa un anno fa come la più grande rassegna mai vista dedicata al futurismo. L’esposizione Il Tempo del futurismo, che aprirà i battenti alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma il 2 dicembre (la data ha subito uno slittamento), all’origine fu congegnata come un frutto della rivoluzione culturale di ottobre del governo di dest… (la Repubblica)

Ne parlano anche altre fonti

Alla luce degli ultimi avvenimenti dello spoil system in campo culturale operato dal governo Meloni, forse sarebbe il caso di porsi seriamente una domanda: ma la cultura di destra esiste davvero? Oppure è solo una Fata Morgana mediatica? Tutto è iniziato qualche anno fa, quando gli ex missini hanno cominciato ad appropriarsi di Gramsci e Pasolini in mancanza di altri intellettuali-testimonial. (il manifesto)

Ma che a furia … “C’è un caso Boccia al ministero, ma senza la bionda”. (Il Fatto Quotidiano)

Quelli che vanno, 1911, Olio su tela, 71 × 95.5 cm | Courtesy of Museo del Novecento, Milano (ARTE.it)

La mostra romana sul Futurismo: «Non fatela, è una cialtroneria»

Della mostra sul Futurismo voluta da Gennaro Sangiuliano si è lungamente dibattuto e ancora si discute. Al punto che è forte la richiesta verso il neo Ministro Giuli di sospendere un evento culturale che sta diventando un grande pasticcio e probabilmente un significativo boomerang. (Artribune)

Ora anche Boccioni e la mostra sul futurismo hanno un futuro incerto. D… (la Repubblica)

Parafrasando Manzoni, si potrebbe dire, riguardo a «Il tempo del Futurismo», che «questa mostra non s’ha da inaugurare», almeno così come è stata configurata con un repentino blitz. Lo dicono molti di quegli esperti della materia con curriculum zeppi di mostre, saggi e cataloghi, che hanno lavorato per mesi e mesi alla sua costruzione, ora desaparecidos, non essendo per l’alta burocrazia del Ministero della Cultura (MiC) mai esistiti come componenti di un Comitato scientifico che non c’è (mai stato), perché forse qualcuno si è dimenticato di scrivere un decreto. (Il giornale dell'Arte)