Chi sono i 50 stupratori di Gisèle Pelicot
Gisèle Pelicot, 72 anni, è stata vittima di violenze sessuali da parte del marito Dominique e di altri uomini da lui contattati online per circa 10 anni All’esito di un processo durato poco più di tre mesi, il 19 dicembre il signor Pelicot è stato condannato a 20 anni di prigione per aver drogato la moglie per abusarne insieme ad altri uomini senza che lei ne fosse consapevole Le ripetute violenze sessuali sono state minuziosamente documentate dal signor Pelicot in video conservati e catalogati anno per anno. (Corriere della Sera)
Su altri media
La voce ferma e risoluta di Gisèle Pélicot, diventata un simbolo suo malgrado, dimostra ancora una volta il suo coraggio dopo la condanna a venti anni di carcere inflitta al suo ex marito Dominique Pélicot che per dieci anni – dal 2011 al 2020 – l'ha drogata per violentarla e farla violentare da decine di uomini che reclutava sulle chat. (leggo.it)
Donne come quelle dell’Australia’s Older Women’s Network, che «in segno di sostegno e gratitudine» hanno regalato a Pelicot una sciarpa, la sciarpa che le abbiamo visto indossare mentre veniva pronunciata la sentenza di condanna al suo ex marito e agli altri 50 “Monsieur Tout-le-monde” (perché i media francesi chiamano così gli imputati nel processo lo abbiamo spiegato qui). (Rivista Studio)
Dopo la sentenza nel processo per gli stupri a carico di Dominique Pelicot e di 50 co-imputati, Gisèle Pelicot ha preso la parola dicendo di rispettare la decisione della Corte. (Fanpage.it)
PUBBLICITÀ Pelicot si è dichiarato colpevole di aver drogato e violentato la moglie per quasi un decennio, invitando a casa loro altri uomini conosciuti online per fare lo stesso. (Euronews Italiano)
A Mazan, piccolo paese della Francia, 51 uomini, di età compresa tra i ventisei e i settant’anni, appartenenti a varie estrazioni sociali, stati civili e occupazioni, sono stati imputati e condannati per aver partecipato consapevolmente allo stupro sistematico di una donna, Gisèle, che per dieci anni, è stata drogata dal marito Dominique, anche lui condannato, e offerta, a sua insaputa, a decine di sconosciuti reclutati online. (Il Fatto Quotidiano)
«Ma è anche il nome dei miei nipoti, e io voglio che siano orgogliosi del loro nome, voglio rendere giustizia a questo nome, non lasciarlo nel fango di quello che ha fatto Dominique Pelicot, voglio che siano fieri di essere Pélicot, come Gisèle Pélicot. (ilmessaggero.it)