Com’è la Striscia di Gaza dopo un anno di guerra: le foto. Dentro Hamad City: cumuli di macerie al posto di negozi di caramelle e giardini
Riesco a fatica a ricordare come vivevano i residenti di Hamad City, 393 giorni fa. Cammino e non mi rendo conto, sommersa dalla quantità di macerie. Cerco nella memoria le immagini di questo quartiere residenziale in cui una volta ero venuta a trovare un amico, prima della guerra. Mi torna in mente una battuta che gli avevo fatto: “A Khan Younis avete una seconda città che si chiama Hamad, da quando siete così prolifici qui al Sud?”. (Il Fatto Quotidiano)
Su altri media
Di Iuri Maria Prado, Ugo Volli Morti a Gaza: anche l’Onu conferma che i numeri di Hamas erano pura propaganda, ripresa da media che le fanno da megafono Ugo Volli: “Oggi essere antisemiti è tornato di moda e il terrorismo islamico piace alla sinistra, non solo estrema, perché sfida la civiltà occidentale e sembra rivoluzionario” (israele.net)
L’ambasciatore israeliano all’ONU Danny Danon, l’ambasciatrice statunitense Linda Thomas-Greenfield, così come numerose organizzazioni pro-israeliane hanno gridato all’antisemitismo, chiedendo che le venisse revocato il mandato. (L'INDIPENDENTE)
Nel documento, Albanese elenca fatti, nomi e responsabili di quello che è un vero e proprio genocidio, studiato per cancellare un popolo dal territorio e colonizzarlo, e consiglia che le Nazioni Unite sospendano Israele come Stato membro dell’ONU. (L'INDIPENDENTE)
E’ allerta massima a Brasilia, dopo che un lupo solitario ha fatto esplodere due ordigni nella piazza dei Tre poteri, dove si trovano la Corte suprema, il Parlamento e Palazzo Planalto, sede della presidenza. (Il Sole 24 ORE)
Human Rights Watch ha affermato che i ripetuti ordini di evacuazione impartiti da Israele a Gaza costituiscono un "crimine di guerra di trasferimento forzato" e una "pulizia etnica" in alcune parti del territorio palestinese. (Civonline)
È quanto emerge da un nuovo rapporto delle Nazioni Unite che copre il periodo di sei mesi dal primo novembre 2023 al 30 aprile 2024. Secondo il rapporto questi dati indicano “una violazione sistematica dei principi fondamentali del diritto umanitario internazionale, tra cui distinzione e proporzionalità”. (Il Fatto Quotidiano)