Analisi Tecnica: Future Natural Gas TTF del 6/01/2025, ore 15:50
Aggiornamento ore 15:50 Seduta negativa per il Future sul Natural Gas TTF, che si posiziona a 48,165 euro per Megawatt-Ora, con una discesa del 2,91%. Atteso un ulteriore ripiego verso l'area di supporto vista a 47,455 e successiva a 46,745. Resistenza a 51,029. Le indicazioni non costituiscono invito al trading.(A cura dell'Ufficio Studi Teleborsa) (LA STAMPA Finanza)
La notizia riportata su altri media
Anche dal punto di vista temporale, come del resto per il conflitto nel Donbass, iniziato nel 2014, le radici sono più profonde e vanno allo stesso modo a collocarsi nel periodo del crollo dell’Unione Sovietica e della transizione postcomunista, quando hanno iniziato a cambiare gli equilibri interni ai nuovi Stati divenuti indipendenti e quelli internazionali tra le varie potenze; inizialmente nel contesto di un mondo unipolare dominato dagli USA, più recentemente in quello multipolare dove altri grandi player hanno fatto capolino, in primo luogo la Cina. (RSI)
Prezzo del gas in crescita marginale sul mercato di Amsterdam, di riferimento per l'Europa: il future sul metano con consegna a febbraio, dopo una seduta passata quasi interamente al ribasso, ha chiuso in aumento dello 0,3% a 47,4 euro al Megawattora. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
L’interruzione del flusso di metano dalla Russia attraverso l’Ucraina è la ragione apparente; i movimenti degli hedge fund e altri fondi d’investimento sul quel mercato invece è quella reale. Ma quel valore fissato all’Intercontinental Exchange (l’Ice) in Olanda resta il doppio rispetto a undici mesi fa e quasi un quarto sopra ai livelli di metà dicembre. (Corriere della Sera)
Nel frattempo possono aiutarci gli economisti e un po’ di dati a capire chi sta davvero vincendo la guerra. Toccherà agli storici spiegare come sia stato possibile che l’Unione europea non sia riuscita a evitare la guerra in Ucraina che l’ha messa in rotta di collisione con il suo primo fornitore energetico, la Russia. (Il Fatto Quotidiano)
Il mercato europeo di riferimento dove si scambiano i futures del metano semvra aver «smaltito» la notizia dell’interruzione dell’afflusso di gas russo che ancora arrivava in Europa attraverso l’Ukraina,15 miliardi di metri cubi circa rispetto ai 400 miliardi pre-crisi con Mosca che rappresentava fino al 2021 il primo fornitore della Ue e dell’Italia. (Corriere della Sera)
Per l’Italia si tratta di un danno evidente perché aveva, nel corso dell’ultimo anno, ripreso gli acquisti di gas russo a prezzi molto bassi. Con un raddoppio delle quantità rispetto all’anno precedente e con una quota totale che aveva raggiunto il 10%. (Valori.it)