Italia, la strada per il Mondiale 2026 passa dalla Norvegia di Haaland
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L’Italia di Luciano Spalletti, dopo l’amaro pareggio contro la Germania che ha sancito l’eliminazione dalla Nations League, volge già lo sguardo verso un obiettivo più ambizioso: le qualificazioni ai Mondiali 2026. Un 3-3 beffardo, frutto di una rimonta tardiva ma insufficiente, ha chiuso il capitolo della competizione europea, lasciando spazio a una nuova sfida che si annuncia tutt’altro che semplice.
Il sorteggio per le qualificazioni al torneo iridato, che si disputerà tra Canada, Messico e Stati Uniti, ha inserito gli Azzurri nel gruppo I, insieme a Norvegia, Moldova, Israele ed Estonia. Un girone che, sulla carta, sembra accessibile ma che nasconde insidie non trascurabili. La Norvegia, guidata dall’implacabile Erling Haaland, rappresenta l’ostacolo più temibile. I nordici hanno già dimostrato il loro potenziale, inaugurando il percorso con un netto 5-0 contro la Moldova, mentre Israele ha superato l’Estonia per 2-1.
La Nazionale italiana, nonostante le difficoltà emerse nel match contro la Germania, rimane la favorita per la prima posizione, che garantirebbe l’accesso diretto al Mondiale. Tuttavia, il secondo posto aprirebbe le porte a un complesso sistema di playoff, un’eventualità che Spalletti e i suoi cercheranno di evitare a tutti i costi.
Il pareggio di Dortmund, seppur frutto di una reazione dignitosa nel secondo tempo, ha messo in luce alcune criticità, soprattutto nella fase difensiva e nella gestione del possesso palla. La Germania, padrona del campo nella prima frazione di gioco, ha costruito un vantaggio di tre reti che, nonostante il recupero azzurro, è risultato decisivo per l’accesso alle semifinali della Nations League.
Ora, con il calendario delle qualificazioni mondiali alle porte, l’Italia dovrà dimostrare di aver assimilato le lezioni degli ultimi incontri. La partita contro la Norvegia, prevista per giugno, sarà un banco di prova cruciale per valutare la reale competitività della squadra. Haaland, con il suo istinto da finalizzatore, rappresenta una minaccia concreta, ma gli Azzurri non possono permettersi di sottovalutare nemmeno avversari come Israele, che ha già mostrato di saper lottare per ogni punto.