Emis Killa e la Curva Sud Milan, perché il rapper ultrà è stato daspato: cosa gli è vietato fare ora

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
IL GIORNO INTERNO

Milano – "La gravità delle condotte tenute da Emiliano Rudolf Giambelli consente di formulare un giudizio di pericolosità grave, attuale e concreto che impone l'emissione di idoneo provvedimento di prevenzione volto a prevenire l'ordine, la sicurezza e l'incolumità pubblica anche nell'ambito di manifestazioni sportive". È il passaggio-chiave che fa da architrave al Daspo di tre anni che il 23 dicembre 2024 il questore Bruno Megale ha comminato all'artista trentacinquenne Emis Killa, che le indagini della Squadra mobile sulla Curva Sud hanno collocato nel "cerchio magico" dell'ex capo ultrà Luca Lucci, arrestato il 29 settembre con gli altri leader del tifo organizzato di fede rossonera e poi raggiunto da altre misure di custodia cautelare per narcotraffico e per il tentato omicidio di Enzo Anghinelli. (IL GIORNO)

Su altre fonti

A dichiararlo è lo stesso rapper vimercatese attraverso una story su Instagram. “Apprendo oggi dai giornali che sono indagato (a me è stato notificato esclusivamente il Daspo, che è un atto amministrativo e non penale) e se questo corrisponderà al vero sarà importante che l’indagine faccia il suo corso e la magistratura possa lavorare in serenità senza polemiche o pressioni e circhi mediatici” scrive su Instagram Emis Killa (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il Festival di Sanremo non è solo la principale kermesse musicale italiana, ma anche un evento che spesso ha visto al centro dell’attenzione casi di controversie giudiziarie e polemiche legali riguardanti artisti e partecipanti. (ilmessaggero.it)

"Prendo atto con rammarico della decisione di Emis Killa di ritirarsi da Sanremo. Così su Instagram il direttore artistico Carlo Conti commenta la decisione del rapper di ritirarsi dalla gara. (La Gazzetta del Mezzogiorno)