Maja e la giungla di società La verità è nei telefoni
La società era stata creata per gestire un quadrilocale di proprietà della coppia nella zona dei Navigli, affittato a un bar, che garantiva una rendita di circa 20-25mila euro all’anno.
Proprio la moglie, Stefania Pivetta, deteneva la maggioranza delle quote, avendo versato al momento della costituzione ottomila euro su un capitale sociale di diecimila
I problemi del suo studio di progettazione, che stava attraversando un periodo di difficoltà, forse erano stati ingigantiti dalla sua mente e trasformati in ostacoli insormontabili. (IL GIORNO)
Se ne è parlato anche su altre testate
Le preoccupazioni per i debiti dietro la follia omicida. Ne aveva due: uno che si occupava dell'attività da imprenditore e un altro che gestiva gli affari di famiglia. (leggo.it)
Le indagini ora stanno riguardando i movimenti dei conti correnti del geometra 57enne, alla ricerca di quell'evento che ha fatto crollare le sicurezze economiche di Maja. Gli inquirenti hanno ascoltato i due commercialisti di Maja e stanno esaminando i movimenti dei suoi conti correnti. (Fanpage.it)
Questo potrebbe aver fatto scattare qualcosa nella mente provata dell’uomo, che ha poi dato vita alla tragedia. Secondo quanto riportato sempre dal Corriere, Maja è “imbottito di farmaci e gravato da assopimenti, confusione, smarrimento” (361 Magazine)
Intanto Nicolò ha fatto registrare alcuni piccoli segnali di miglioramento anche se è ancora presto per azzardare ogni previsione. Sotto la lente, scavando nella memoria dei dispositivi, chiamate ricevute ed effettuate nei giorni e nelle settimane precedenti alla strage, documenti, file e scambi di messaggi. (IL GIORNO)
– Strage di via Torino: perizia informatica sui cellulari. Cellulari al vaglio. Si cercano messaggi che possano avere rilevanza investigativa per ricostruire la genesi della mattanza. (malpensa24.it)
Con questa scelta, peraltro non infrequente e nemmeno anomala, il 57enne Alessandro Maja aveva comunque marcato la distanza tra i suoi due mondi. Il tema è quello di un recente progetto di ristrutturazione di un locale di una nota catena. (Corriere Milano)