Domani la ‘Giornata mondiale contro il lavoro minorile’: l’allarme per il preoccupante fenomeno

In occasione della Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile, che ricade domani, 12 giugno, Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro – rilancia l’allarme sul fenomeno di lavoro precoce. Secondo le stime riportate, la preoccupante attività in Italia si afferma abbia riguardato, in modalità diverse, 336 mila minorenni tra i 7 e i 15 anni. (Frosinone News)

Se ne è parlato anche su altri media

Una figura importante che ha avuto un grande impatto nella vita politica, economica e sociale del nostro Paese. “Oggi, ricordiamo con emozione e rispetto Silvio Berlusconi, a un anno dalla sua scomparsa. (Il Giornale d'Italia)

Nella maggioranza dei casi i bambini che lavorano non ricevono un'istruzione adeguata e il loro lavoro prematuro aumenta la povertà.Si rende pertanto importante l'applicazione della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza delle Nazioni Unite, in cui si riconosce 'il diritto del fanciullo di essere protetto contro lo sfruttamento economico e di non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi, che comprometta la salute o lo suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale e sociale. (La Pressa)

Nel 2023, in Italia, sono stati 78.530 i lavoratori minorenni tra i 15 e i 17 anni, il 4,5% della popolazione dei minori in questa fascia d’età. É quanto emerge dal secondo rapporto statistico di Unicef Italia “Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro”. (LAPRESSE)

Bambini senza infanzia

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Il lavoro minorile, infatti, priva milioni di bambini in tutto il mondo della loro infanzia, della loro dignità e futuro, bloccando l’accesso all’istruzione e al diritto di avere una vita sicura e sana. (Il Giornale d'Italia)

Con l’adozione dell’Agenda 2030 la comunità internazionale si è impegnata a porre fine al lavoro minorile in tutte le sue forme entro il 2025, ma la meta è assolutamente distante dall’essere raggiunta. (Collettiva.it)