Covid: mezza Italia e’ in zona gialla, da oggi 11 regioni

Solo per le regioni che come la Liguria potrebbero passare in arancione dal 10 gennaio ci potrebbe essere la novita’ dell’obbligo di esibire il certificato verde (anche ottenuto tramite tampone) per uscire dai Comuni con piu’ di 5mila abitanti

Il totale sale cosi’ a 11, visto che erano gia’ entrate in giallo Liguria, Marche, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Calabria e le Province autonome di Bolzano e Trento. (il Fatto Nisseno)

Ne parlano anche altre testate

Nella conferenza di venerdì 31 dicembre il presidente di Regione Vincenzo De Luca aveva rivendicato con orgoglio la permanenza in zona bianca per questa settimana. La principale differenza tra zona bianca e zona gialla era l’obbligo di mascherina all’aperto, poi introdotto anche in zona bianca nel periodo delle festività natalizie per arginare l’avanzata di omicron (Vesuvius.it)

Covid-19, il bollettino di Capodanno nella Bergamasca. Con i contagi in continuo aumento e sempre più posti letto occupati negli ospedali l'ingresso in zona gialla era solo questione di tempo. (Prima Treviglio)

In zona gialla occorre sempre indossare la mascherina all'aperto (in alcuni casi anche la Ffp2), occorre avere il green pass per svolgere molte attività e dal 10 gennaio 2022 l'obbligo di certificato verde rafforzato sarà ulteriormente esteso. (Repubblica TV)

Mezza Italia in zona gialla da oggi. Altre 4 Regioni infatti – Lazio, Lombardia, Piemonte e Sicilia – da oggi 3 gennaio lasciano la bianca dopo Liguria, Marche, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Calabria, province autonome di Trento e Bolzano (Imola Oggi)

Calcio: la Supercoppa si gioca, ma la vendita dei biglietti è ancora sospesa (ASCOLTA IL PODCAST) “Nessuna malattia nel Pd”, il segretario del partito democratico risponde così a Massimo D’Alema che si è detto pronto al rientro perché il partito è guarito dal “renzismo”. (La Repubblica)

È il momento di agire per riportare giustizia, uguaglianza ed equità per tutti” così l’eurodeputata indipendente Francesca Donato ha lanciato attraverso un video pubblicato sui social la protesta contro il cosiddetto decreto Festività e i governatori di Sicilia e Sardegna. (Sardegna Reporter)