L’ultimo sfogo della vittima con l’amica: “Aveva paura per lui: si sentiva un fallito”

«Ho paura che possa fare una cavolata. Non lo riconosco più, mi spaventa lasciarlo da solo domani». Sono le parole contenute negli ultimi messaggi che Patrizia Russo ha inviato martedì di ritorno dalla Sicilia. A riceverli all’altro capo del telefono la sua amica Rosaria Margagliotti, che prova a trovare una spiegazione per quello che è successo. Non ci riesce. Racconta tra le lacrime quell’amic… (La Stampa)

Su altre fonti

Il dato di cinque femminicidi negli ultimi vent’anni in provincia è allarmante e significativo. Siamo stanche e furiose. (La Stampa)

In tanti non riescono a darsi pace all’idea che Giovanni Salamone abbia ucciso la moglie Patrizia Russo nella loro casa di Solero in provincia di Alessandria poche ore dopo essere rientrati da un breve viaggio in Sicilia (La Repubblica)

Undici mesi più tardi, in una casetta di un paesino alle porte di Alessandria, ha ucciso a coltellate la moglie. Capire cosa sia cambiato nella testa dell’agricoltore agrigentino in questo arco di tempo è l’oggetto il principale delle indagini che stanno cercando di ricostruire il movente che lo ha spinto a colpire a morte la moglie Patrizia Russo, 53 anni, uccisa con almeno sei coltellate alla schiena. (Giornale di Sicilia)

Omicidio Russo, lacrime e ricordi alla veglia a Solero: “Siamo qui con il cuore a pezzi”

Il marito, Giovanni Salamone, 61 anni, è stato arrestato con l’accusa di femminicidio, dopo aver confessato il delitto ai carabinieri. La tranquilla comunità di Solero, in provincia di Alessandria, è stata scossa da un tragico evento: l’omicidio di Patrizia Russo, un’insegnante di sostegno di 53 anni, originaria della Sicilia (BlogSicilia.it)

Mi diceva: 'Non lo riconosco più, ho paura faccia qualche cavolata' e che non poteva stare molto al telefono". Parla l'amica e collega di Patrizia Russo, la donna uccisa dal marito Giovanni Salamone a Solero. (Fanpage.it)

Tanti arrivati a piedi, altri dai paesi vicini. Molti anche i bambini, fra loro gli alunni che tanto adorava. (La Stampa)