Futurismo alla Gnam. Il gallerista Russo: «Ho seguito il prestito di 8 opere su 350, collaboro a grandi mostre e la politica non c’entra»
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La Galleria Russo, diretta da 40 anni da Fabrizio Russo, è una polarità nazionale della promozione dell’arte della prima metà del ’900, tra cui quella futurista. La Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, che ospiterà dal 2 dicembre la mostra «Il tempo del Futurismo», ha quindi rivolto anche a lui la richiesta di prestito di un gruppo di opere dei seguaci di Marinetti. Ciò lo ha catapultato nell’occhio del ciclone delle polemiche che hanno investito organizzazione e concezione della mostra, con accuse di interesse privato e di favoritismi politici. (Il giornale dell'Arte)
Se ne è parlato anche su altre testate
Il futurismo è stato la miccia del novecento artistico, il primo movimento che ha messo a soqquadro l’arte, da cui sono scaturite avanguardie e movimenti; il primo fenomeno globale perché ha coinvolto Milano e Parigi, Mosca e New York. (Torino Cronaca)
In mezzo, molte cose che fanno tremare di nuovo il ministero della Cultura, tra gli scricchiolii sui cocci della vicenda Boccia-Sangiuliano che ai primi di settembre aveva portato alle dimissioni dell’ex direttore del Tg2, sostituito … (Il Fatto Quotidiano)
L’arte di Silvana Di Vora entra in uno studio fotografico e lo trasforma per due giorni in uno spazio dove l’artista racconta, attraverso diciannove opere, come lo scarto industriale possa divenire parte integrante della bellezza. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Nell'attesa puntata del programma di Rai 3 i racconti sulla gestione "allegra" e dettata da logiche politiche dei dirigenti culturali di punta della destra di Meloni (Open)
Report, lo storico dell'arte Benzi: "Sulla mostra sul Futurismo decise tutto Sangiuliano, neanche Mussolini agiva così" (La Stampa)
Lo dice a Report lo storico dell'arte Fabio Benzi, uno dei massimi esperti Futurismo e curatore per Kröller Museum in Olanda di una mostra proprio sul futurismo a cui l'allora direttore del Maxxi e ora ministro della Cultura, Alessandro Giuli si era rivolto per proporgli di portarla in Italia. (la Repubblica)