Donald Trump eletto, possibili problemi per l'industria auto europea?
Donald Trump è stato rieletto, sconfiggendo la democratica Kamala Harris. Il Tycoon è diventato così il 47esimo presidente degli Stati Uniti. La vittoria avrà importanti conseguenze sulle scelte che prenderà il Paese nel prossimo futuro in tanti ambiti, anche nel settore automotive che è stato più volte al centro della campagna elettorale di Trump. Quello che potrebbe attuare è stato chiarito più volte durante i suoi comizi ma se il nuovo Presidente americano tradurrà davvero in realtà quello che ha preannunciato, ci potrebbero essere conseguenze importanti per il settore automotive europeo. (HDmotori)
Ne parlano anche altri media
Un passo indietro di Donald Trump sul sostegno economico alle politiche climatiche Usa sarebbe una mossa autolesionista, che tuttavia 'aprirebbe spazi' per le aziende europee e cinesi. (Adnkronos)
L’elezione di un “negazionista del clima” alla presidenza degli Stati Uniti rappresenta una “grave minaccia per il pianeta”, dicono gli ambientalisti. (Economy Magazine)
Gli Stati Uniti hanno espresso il loro voto: mercoledì 6 novembre il mondo si è svegliato con una certezza, il 47esimo presidente è Donald Trump, che festeggia quindi il suo secondo mandato. Dal taglio delle tasse alle politiche anti immigrazione, diversi sono i punti del suo programma elettorale che hanno convinto i cittadini: ma per quanto riguarda il settore automotive, cosa cambierà? A subire potenziali cambiamenti della regolamentazione potrebbero essere specialmente i veicoli elettrici. (Auto.it)
Gli analisti hanno iniziato a chiedersi quale sarà l'agenda del tycoon, immaginando quali potrebbero essere le mosse del Repubblicano in politica estera, nella diplomazia, nell'economia, e quali saranno gli effetti delle sue scelte sul mondo intero. (Automoto.it)
Spazio, auto, dazi: cosa cambia dopo la vittoria di Trump 07 novembre 2024 (Il Sole 24 ORE)
Trump e il clima Donald Trump ha un atteggiamento fortemente scettico verso il cambiamento climatico, che ha sempre definito una “bufala” ed “una delle più grandi truffe di tutti i tempi”, tanto che durante il primo mandato aveva ritirato gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi, cosa che ha già promesso di fare di nuovo. (Wise Society)