Siria, il “buon Natale” dei jihadisti ripuliti: alberi in fiamme, spari in chiesa
Albero di Natale incendiato, croci nel cimitero divelte, spari di mitragliatore nella chiesa greco-ortodossa. Sono gli auguri di buone feste ai cristiani dei jihadisti “buoni”, quelli ripuliti da Abu Muhammad Al Jolani, l’ex tagliagole che ora si è un po’ tagliato la barba e, rovesciato il sanguinario regime siriano di Bashar al-Assad, si appresta a stabilire proficue relazioni diplomatiche con i Paesi occidentali. (Nicola Porro)
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Albero bruciato in Siria, rivolta a Damasco (Liberoquotidiano.it)
I dimostranti, indignati per l’episodio, hanno marciato verso la sede del Patriarcato ortodosso nel quartiere di Bab Sharqi, intonando slogan in difesa della libertà religiosa. Dopo l’incendio di un albero di Natale a Suqaylabiyah, nella regione centrale di Hama, centinaia di cristiani si sono radunati nelle strade di Damasco per manifestare il loro dissenso. (Tiscali Notizie)
Le proteste si verificano poco più di due settimane dopo che una coalizione armata guidata dagli islamisti ha rovesciato il governo di Bashar al-Assad, che si era presentato come il protettore delle minoranze nel paese a maggioranza sunnita. (ilmessaggero.it)
Centinaia di dimostranti sono scesi in piazza nei quartieri cristiani di Damasco per protestare contro l'incendio (Secolo d'Italia)
La formula magica per fugare ogni dubbio sulle conseguenze della trasformazione della Siria in un regime islamico è sempre la stessa: “episodi individuali”. (Tempi.it)
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