The pride of the Azzurri in Turin is not enough. Crescendo All Blacks, it ends 11-29
A very sweet illusion, but then the Italian oval ball team had to surrender in a sold-out Allianz Stadium to the inexorable force of New Zealand. The Azzurri lead 3-0 on a free kick with Paolo Garbisi in the 3rd minute, the All Blacks equalise with a Beauden Barrett free kick in the 15th minute. A minute later another Garbisi kick arrives and it's 6-3. In the 24th minute an easy central try by Roigard converted by Barrett, and it's 6-10. (Quotidiano Sportivo)
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L'Italia inizia all'attacco il secondo tempo, ma la carica finisce presto e gli ospiti chiudono i conti con Tele'a a 10 minuti dalla fine. Inizio illusorio degli azzurri, in vantaggio 6-3 con due punizioni di Paolo Garbisi, una buona tenuta difensiva e una superiorità numerica conquistata. (Sky Sport)
A noi gli All Blacks hanno sempre riservato la «Ka mate», la prima versione prima del varo della Kapa O' Pango, immaginata proprio per gli All Blacks da Derek Lardelli, un maori con radici italiane che ristrutturò tutta la liturgia proprio in risposta ad uno spot della Fiat che prendeva spunto dall'haka declamata da un gruppo di mamme guerriere per promuovere un modello Fiat. (il Giornale)
Gli Azzurri di Gonzalo Quesada non possono nulla contro gli All Blacks, autori di quattro mete con Roigard, Jordan, Tele'a e Barrett. L’unica meta per l’Italia la realizza invece Menoncello a pochi minuti dal termine. (Sport Mediaset)
Quello di questa sera all’Allianz Stadium di Torino sarà uno scontro impari. In particolare contro i mostri sacri neozelandesi. (Quotidiano Sportivo)
L’Italia ha chiuso le Autumn Nations Series con una sconfitta ma il 29-11 a favore della Nuova Zelanda non cancella l’ottima prestazione degli Azzurri. La squadra di Gonzalo Quesada ha saputo conquistare il pubblico dell’Allianz Stadium di Torino, infreddolito dal clima ma riscaldato da una performance davvero convincente di Brex e compagni, performance che trova riscontro anche nelle reazioni della stampa estera il giorno dopo la partita. (OnRugby)
«Il rugby è una religione», dicono in coro gruppi di tifosi radunati al Six Nations Murphy Pub. Sono lì dall’ora di pranzo tra birre, sciarpe e televisione sintonizzata su Irlanda contro Isole Fiji. (La Stampa)