Tangenti per l'Asl nelle cartelline in ufficio o in auto: dieci arresti per corruzione nella sanità a Bari

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Tangenti per l'Asl nelle cartelline in ufficio o in auto: dieci arresti per corruzione nella sanità a Bari Mazzette nascoste in cartelline di plastica che passavano da una mano all’altra negli uffici della Asl Bari; borse contenenti denaro lasciate in auto; banconote nelle tasche di giubbotti: erano tante le modalità utilizzate per le dazioni corruttive riprese dalla Guardia di finanza durante l’indagine che ha portato sei in persone in carcere e quattro agli arresti domiciliari. (La Stampa)

Ne parlano anche altri media

“Io ho stimato che di quei lavori forse 5 mila euro stanno… Come li giustifichiamo gli altri 120 mila euro?”. (Il Fatto Quotidiano)

Un sistema di «corruzione endemica e molto radicata», che rappresenta «un segnale molto negativo» per la collettività. Così il procuratore di Bari, Roberto Rossi, spiegando i dettagli dell’inchiesta che ha portato oggi a 10 arresti a Bari per associazione a delinquere, corruzione, falso, turbata libertà degli incanti e subappalti illeciti. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

La Guardia di Finanza di Bari ha arrestato oggi 10 persone (fra carcere e domiciliari) per i reati di associazione a delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e turbata libertà degli incanti. (GiovinazzoViva)

Appalti Asl: tangenti anche con gioielli ordinati on line. Niente cellulari e comunicazione con i "pizzini". Ecco come nascondevano i soldi

Dieci persone sono state arrestate a Bari (sei in carcere e quattro ai domiciliari) per un presunto giro di tangenti che avrebbe coinvolto dirigenti della Asl e imprenditori locali. La Procura parla in una nota di "un sistema diffuso di corruzione" che ha comportato "la forte 'lievitazione' dei costi nella fase di realizzazione delle commesse con grave nocumento per il bilancio pubblico". (Today.it)

Gli appalti truccati della Asl Bari hanno portato alla luce una rete di corruzione che coinvolge tre pubblici ufficiali che avrebbero accumulato beni e contanti per un valore complessivo di 250mila euro. (Puglia Press)

“Tra i vari sistemi adottati dai pubblici ufficiali per “occultare” le illecite dazioni – hanno spiegato gli investigatori – c'era anche quello di commissionare l’acquisto di oggetti di valore come gioielli e articoli di pelletteria griffati”. (quotidianodipuglia.it)