Autonomia differenziata possibile solo se favorisce unità e solidarietà nazionale: il contrappasso della Corte costituzionale
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L’ufficio Comunicazione e Stampa della Corte costituzionale lo scorso 14 novembre ha reso noto che la legge numero 86 del 2024, in materia di regionalismo differenziato, è stata interessata da una pronuncia della Corte costituzionale di cui il comunicato ha anticipato le conclusioni che, a parer nostro, sono tali da svuotarla di quasi tutti i suoi contenuti normativi. Lo si ribadisce, ciò di cui si parla è un comunicato sul contenuto di quella che sarà la sentenza, la cui pubblicazione è presumibile che si avrà i primi giorni di dicembre. (LaC news24)
La notizia riportata su altri giornali
Noi di Forza Italia abbiamo sempre detto che avremmo vigilato per come veniva applicata: ci sono dei rilievi della Corte Costituzionale che vanno nella direzione delle nostre preoccupazioni e quindi tornare alla centralità del parlamento, affrontare il tema dei Lep con serietà con un forte ruolo del parlamento mi sembra che sia la giusta strada da percorrere”, ha detto il vicepremier a margine di un evento del Ppe con i giovani di Forza Italia, a Milano. (LAPRESSE)
Costellato da una serie di incognite su tempi, modi e – soprattutto – risorse. Non si annuncia in discesa il cammino dell’Autonomia differenziata “2.0”, la riforma firmata dal ministro leghista Roberto Calderoli che ora dovrà essere riveduta e corretta alla luce della sentenza della Consulta, che l’ha dichiarata incostituzionale in sette punti sostanziali. (ilgazzettino.it)
Autonomia, Tajani: "Noi favorevoli, ma giusto tornare in Parlamento" (La Stampa)
Autonomia, Tajani "Consulta ha vanificato i referendum" 17 novembre 2024 (Il Sole 24 ORE)
"Abbiamo votato tutti quanti per l'autonomia differenziata, siamo favorevoli all'autonomia. (la Repubblica)
La politica italiana sta giocando un po’ troppo, di nuovo, con la contrapposizione tra Nord e Sud. Il progetto dell’autonomia differenziata sappiamo come è finito, o meglio, non lo sappiamo ancora: perché dobbiamo prima leggere la sentenza della Corte costituzionale e poi capire che cosa intenda fare il governo, così sonoramente bocciato per il modo in cui ha scritto la legge. (napoli.corriere.it)