La Venere di Botticelli come Chiara Ferragni: l'ironia dell'influencer
Una bionda che mangia la pizza sullo sfondo di una distesa d'acqua. Questa immagine ai fan di [Chiara Ferragni](https://www.vanityfair.it/topic/chiara-ferragni) farà forse venire in mente uno scatto che l'influencer postò, dal Lago di Como, nel 2020. Tre anni dopo, il ministero del Turismo, lanciando una campagna - già chiacchieratissima - sulle bellezze dell'Italia, ha scelto tra le altre un’immagine della Venere di Botticelli «influencer» davvero molto simile allo scatto di Chiara. (Vanity Fair Italia)
Se ne è parlato anche su altre testate
«Rispetto alla polemica che vede nella Venere in veste di influencer una mercificazione dell’opera d’arte resto tiepida. L'ANALISI della filosofa Lucrezia Ercoli che nel suo libro su Chiara Ferragni del 2020 aveva utilizzato la stessa immagine in copertina. (Cronache Maceratesi)
L’attore posta su Instagram una foto che lo ritrae mentre mangia la pizza in piazza San Marco, a Venezia: «Ve la facevo io la pubblicità... (Corriere della Sera)
E capace di sorprendere. Tra hashtag e polemiche, l'Italia illustrata nella nuova campagna internazionale di promozione turistica del ministero del Turismo ed Enit "Open to meraviglia", presentata giovedì scorso a Roma, effettivamente stupisce. (ilmessaggero.it)
La vicenda è nota. Da giorni, la Rete e i social sono occupati da critiche e da polemiche generate da «Open to meraviglia» (uno slogan infelice nel suo accostare una parola italiana e una inglese, degno del «Very Bello» di qualche anno fa). (Corriere della Sera)
Nell’articolo non si fa riferimento alle ‘meraviglie’ della campagna, probabilmente venute fuori dopo la sua pubblicazione. Un riassunto veloce per chi si fosse distratto: non ne è stato registrato il dominio, una parte del video è in realtà girato in una cantina in Slovenia (il proprietario ringrazia per tutta la pubblicità gratis), la traduzione in tedesco era a dir poco approssimata (erano stati tradotti i nomi di alcune città italiane). (Corriere)
Scelta dal Ministero del Turismo (quello retto da Daniela Santanché) per promuovere il nostro Paese, ideata dal Gruppo Armando Testa, la campagna «Italia: Open to meraviglia» è costata 9 milioni di euro, peccato che nessuno si è ricordato di registrare il dominio del sito. (Il Manifesto)