LA FIGURACCIA DEI GIORNALISTI DEMOCRATICI

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L'Opinione delle Libertà ESTERI

Oggi, mentre Sky Tg24 trasmetteva in diretta il discorso di Donald Trump dopo la rielezione a presidente degli Stati Uniti, saltava agli occhi la figuraccia che alcuni giornalisti cosiddetti “democratici”, in giro per il mondo, avevano collezionato con i propri “wishful thinking” travestiti da analisi del caciocavallo. Uno che li comprava a fare i giornali italiani – ma anche quelli europei e quelli americani “de sinistra” – per leggere idiozie tipo “sapremo i risultati veri solo fra settimane”, come di solito si constata avvenire per Paesi come il Venezuela o l’Iran – in cui il passaggio elettorale è una farsa – oppure “ci sarà un testa a testa, fino all’ultimo respiro”. (L'Opinione delle Libertà)

Su altre testate

Di Savino Balzano (Il Fatto Quotidiano)

Le elezioni americane sono un fenomeno troppo importante perché ci si possa permettere di non coprirle. (Italia Oggi)

Questo è un problema molto serio. Non posso che dare ragione a Marco Travaglio che sul “Fatto Quotidiano” ha sottolineato come molte testate italiane, anche autorevoli, con corredo di volti peraltro costantemente presenti in tv, abbiano dato per vincente e in vantaggio Kamala Harris, senza accorgersi dello tsunami che stava giungendo contro le stordite élite del “sono progressista”, ma “il popolo non capisce nulla”. (LaC news24)

Tutti i giornali del mondo (e le radio e le televisioni e i social e i bar dello sport) si affannano a spiegare oggi quello che non avevano capito ieri. E poi sentire che la vice - Biden non è stata in grado di intercettare il blablablà grido di dolore dell’America profonda blablablà, mentre Trump aveva capito blablablà che l’aumento del prezzo delle uova è il motivo che ha scatenato la rabbia della classe media e che blablablà la colpa è dell’inflazione e che blablablà gli islamici e la questione palestinese. (Il Centro)

E’ rimarchevole lo scarto di informazioni e percezioni tra l’Europa e l’America, dove opinione pubblica e media da mesi davano per scontato che Trump vincesse, mentre da noi si è parlato sino all’ultimo di “testa a testa”: qui nessuno l’ha visto arrivare. (OnTuscia.it)

Donald Trump stravince e diventa il 47° presidente degli Stati Uniti. Il commento del direttore Carlo Alberto Tregua. (Quotidiano di Sicilia)