LA FIGURACCIA DEI GIORNALISTI DEMOCRATICI
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Oggi, mentre Sky Tg24 trasmetteva in diretta il discorso di Donald Trump dopo la rielezione a presidente degli Stati Uniti, saltava agli occhi la figuraccia che alcuni giornalisti cosiddetti “democratici”, in giro per il mondo, avevano collezionato con i propri “wishful thinking” travestiti da analisi del caciocavallo. Uno che li comprava a fare i giornali italiani – ma anche quelli europei e quelli americani “de sinistra” – per leggere idiozie tipo “sapremo i risultati veri solo fra settimane”, come di solito si constata avvenire per Paesi come il Venezuela o l’Iran – in cui il passaggio elettorale è una farsa – oppure “ci sarà un testa a testa, fino all’ultimo respiro”. (L'Opinione delle Libertà)
Su altre testate
"Il popolo degli impauriti" che ha votato il tycoon è l'analisi di un articolo interno. "Sono tornato" titola Repubblica sopra una foto di Trump dagli occhi minacciosi. (Secolo d'Italia)
Allarmismi, crisi isteriche e ansia generalizzata montano nel Belpaese alla notizia del trionfo elettorale di Donald Trump nelle elezioni Usa 2024. (Nicola Porro)
Non posso che dare ragione a Marco Travaglio che sul “Fatto Quotidiano” ha sottolineato come molte testate italiane, anche autorevoli, con corredo di volti peraltro costantemente presenti in tv, abbiano dato per vincente e in vantaggio Kamala Harris, senza accorgersi dello tsunami che stava giungendo contro le stordite élite del “sono progressista”, ma “il popolo non capisce nulla”. (LaC news24)
E due parole che campeggiano gigantesche in prima pagina: "Sono tornato". Uno sguardo truce, in primissimo piano. (Liberoquotidiano.it)
L’ultima follia del Domani di Carlo De Benedetti su Trump Così, a caldo, mentre ancora arrivano dagli Stati Uniti i dati non definitivi della vittoria di Donald Trump su Kamala Harris nella corsa alla Casa Bianca, lasciatemi dire che trovo esagerata quella bandiera americana in fiamme sventolata, non so se più per paura o per rabbia, sulla prima pagina di Domani. (Start Magazine)
Nella storia italiana delle errate previsioni sul futuro presidente statunitense rimarrà insuperabile la prima pagina del Manifesto del 3 novembre 2004. Il Manifesto azzardò titolo e foto di apertura del quotidiano che ritraeva un Kerry trionfante con il titolo “Good morning America”. (Tempi.it)