LA FIGURACCIA DEI GIORNALISTI DEMOCRATICI

Oggi, mentre Sky Tg24 trasmetteva in diretta il discorso di Donald Trump dopo la rielezione a presidente degli Stati Uniti, saltava agli occhi la figuraccia che alcuni giornalisti cosiddetti “democratici”, in giro per il mondo, avevano collezionato con i propri “wishful thinking” travestiti da analisi del caciocavallo. Uno che li comprava a fare i giornali italiani – ma anche quelli europei e quelli americani “de sinistra” – per leggere idiozie tipo “sapremo i risultati veri solo fra settimane”, come di solito si constata avvenire per Paesi come il Venezuela o l’Iran – in cui il passaggio elettorale è una farsa – oppure “ci sarà un testa a testa, fino all’ultimo respiro”. (L'Opinione delle Libertà)

Su altre testate

Questo è un problema molto serio. Il voto Usa, con la vittoria trionfale di Donald Trump, ha affossato la credibilità di buona parte della stampa italiana che ha tifato invece che analizzare e informare. (LaC news24)

"Sono tornato", si legge in prima pagina con tanto di foto di Trump dagli occhi minacciosi. Vance il vice presidente, "cafone colto". (Liberoquotidiano.it)

Per mesi i talk show ci hanno detto che Donald Trump era un pericoloso reazionario. La migliore che ho sentito, partecipando alle trasmissioni che hanno preceduto l’elezione di Donald Trump a 47° pres... (La Verità)

I progressisti si scoprono democratici solo se vincono

Allarmismi, crisi isteriche e ansia generalizzata montano nel Belpaese alla notizia del trionfo elettorale di Donald Trump nelle elezioni Usa 2024. (Nicola Porro)

L’ultima follia del Domani di Carlo De Benedetti su Trump Così, a caldo, mentre ancora arrivano dagli Stati Uniti i dati non definitivi della vittoria di Donald Trump su Kamala Harris nella corsa alla Casa Bianca, lasciatemi dire che trovo esagerata quella bandiera americana in fiamme sventolata, non so se più per paura o per rabbia, sulla prima pagina di Domani. (Start Magazine)

Ma come si permettono, zoticoni. Le parole con cui Donald Trump ha salutato una vittoria inaspettata per giornalisti, intellettuali e sondaggisti, ma non certo per i bookmakers e la Borsa. (il Giornale)