Strage di Viareggio, quando al Senato feci piangere Giorgio Napolitano

Strage di Viareggio, quando al Senato feci piangere Giorgio Napolitano
Approfondimenti:
Il Fatto Quotidiano INTERNO

Il 29 giugno 2009 alle 23.49 alla stazione di Viareggio un treno con quattordici cisterne che trasportava gpl deragliò dopo la rottura di un asse. A causa dello svio una cisterna subì uno squarcio, dal quale fuoriuscì il gas a cui seguì un’esplosione che uccise 32 persone ferendone un centinaio. Questo 29 giugno saranno passati 15 anni dalla strage ferroviaria di Viareggio, una ferita indelebile per la città e per l’intera nazione che potrà lenirsi soltanto quando ci sarà piena giustizia e verrà intrapreso un concreto piano di sicurezza dei trasporti. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

Ci racconta quello che è successo quella sera? "Stavo chiacchierando con i colleghi fuori in cortile - racconta - Ad un tratto il cielo sopra di noi si è colorato di arancione, se non fosse stata quasi mezzanotte avrei pensato ad un bel tramonto. (LA NAZIONE)

La messa in mattinata presso il cimitero della Misericordia celebrata dall'arcivescovo di Lucca monsignor Paolo Giulietti con tutti i parroci della citta', presente il vicesindaco Valter Alberici in rappresentanza dell'amministrazione comunale; nel pomeriggio, alle 18:30, 'Non c'è mai silenzio' lettura a quattro voci con Elisabetta Salvatori, Marco Azzurrini, Luca Barsottelli, Fabrizio Brandi presso la Chiesina dei Pescatori banchina Sud Canale Burlamacca in Darsena a Viareggio da dove alle ore 21 si è mosso il corteo di commemorazione per le vie cittadine. (Il Messaggero Veneto)

Parole importanti nella giornata della commemorazione e del corteo che attraversa Viareggio. Lo dice l’arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti parlando alla messa in ricordo dei morti della sciagura ferroviaria di quindici anni fa. (LA NAZIONE)

Strage Viareggio, un migliaio in corteo per 15 o anniversario

Un abbraccio virtuale a cui ieri si è unito anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "La sicurezza nei trasporti, come quella sul lavoro è un indicatore di civiltà che deve prevalere su qualsiasi logica di profitto, perché incide sulla vita delle persone. (LA NAZIONE)

È una storia di ingiustizie, come i due licenziamenti che ha subito da Ferrovie dello Stato per aver denunciato, da macchinista, la mancata sicurezza nel trasporto ferroviario; ma è anche una storia di solidarietà, un esempio di come, ancora oggi, esistano donne e uomini capaci di andare in ‘direzione ostinata e contraria’ per mettere davanti a tutto il bene e l’interesse comune. (LA NAZIONE)

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