L'allenatore di Martinenghi sapeva da chi andare dopo la medaglia d'oro: "Gli ho esultato in faccia"

Video suggerito A cura di Paolo Fiorenza 25 Nella finale dei 100 rana di domenica scorsa alle Olimpiadi di Parigi, Nicolò Martinenghi ha battuto – di soli due centesimi – la leggenda Adam Peaty e l'americano Nic Fink. Ma in quella piscina c'era anche qualcun altro, che si è piazzato solo settimo: il cinese Qin Haiyang. Un nome che nel mondo del nuoto non è certo visto con stima, assieme a quello di altri 22 connazionali, ovvero il gruppo di nuotatori cinesi scandalosamente ‘perdonati' dopo essere stati trovati positivi al doping prima dei Giochi olimpici di Tokyo (Fanpage.it)

Su altre fonti

Prima l’argento di Filippo Ganna, qualche ora dopo ecco il bronzo nella sciabola di Gigi Samele, strappato all’egiziano Ziad el-Sissy, finito in lacrime e consolato dall’azzurro con un abbraccio. (Flavio Vanetti) Forse è una questione di compleanno condiviso, di quelli nati il 25 luglio che aprono il medagliere olimpico dell’Italia. (Corriere della Sera)

Dopo la preparazione, Martinenghi si era intrattenuto con i giovani agonisti del Team Legnano Nuoto per una foto di gruppo e dispensare preziosi consigli. La piscina legnanese ha portato bene all’oro olimpico che è stato e che sarà un grande stimolo per i ragazzi del Team Nuoto Legnano guidati dai coach Christian Pintus e Carmine Morise. (IL GIORNO)

“Fino a quando non ho visto il presidente Malagò non mi ero reso conto, non lo sapevo – confessa il quasi 25enne varesino – Mi ha fatto impressione, al di là che sia il primo oro, credo che contribuire all’Italia sia stato qualcosa di fondamentale. (La Gazzetta del Mezzogiorno)