L’Inter umilia il Bayern a Monaco, Inzaghi riscrive la storia

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SPORT

Fino a ieri, in Germania, pochi avrebbero riconosciuto Simone Inzaghi per strada. La stessa Bild, con un lapsus imbarazzante, lo aveva scambiato per suo fratello Filippo, come a sottolineare una certa sufficienza verso l’allenatore che il Bayern Monaco si sarebbe trovato di fronte. Una sottovalutazione che, alla luce dei fatti, appare oggi come un clamoroso autogol. Perché l’Inter, con una prestazione quasi perfetta, non solo ha strappato la vittoria all’Allianz Arena ma ha costretto i bavaresi a fare i conti con una realtà ben diversa dalle loro certezze.

Quella che si è consumata a Monaco non è stata una semplice partita, ma un vero e proprio ribaltamento di prospettive. Se il Bayern, da sempre considerato tra i favoriti per la vittoria finale, aveva affrontato il match con l’aplomb di chi si aspetta un passaggio di turno quasi scontato, i nerazzurri hanno risposto con un’organizzazione tattica impeccabile e una freddezza decisiva sotto porta. Due gol, frutto di un gioco collettivo che ha spezzato più volte la difesa avversaria, hanno consegnato all’Inter un vantaggio prezioso nella corsa alla semifinale.

Non è un caso che, a fine partita, Inzaghi abbia ammesso di aver vissuto «due mesi difficili», pur esprimendo soddisfazione per il risultato ottenuto. Un’ammissione che rivela quanto il percorso verso questa vittoria sia stato complesso, lontano dai riflettori e dalle facili retoriche. Tra i protagonisti della serata, oltre al tecnico, c’è stato Davide Frattesi, lodato dallo stesso mister per la sua capacità di inserirsi con tempismo e concretezza