Intercettazioni con Natoli, la destra contro Scarpinato: “Si dimetta dall’Antimafia”

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PALERMO — Diventano un caso politico le telefonate fra Roberto Scarpinato (senatore Cinque Stelle già procuratore generale di Palermo) e Gioacchino Natoli (ex giudice oggi indagato per favoreggiamento alla mafia). Un caso sollevato dal centrodestra, che chiede le dimissioni di Scarpinato dalla commissione parlamentare antimafia. Le dichiarazioni partono a raffica subito dopo un articolo del quoti… (La Repubblica)

Ne parlano anche altri giornali

«Cosa ha da nascondere il senatore Scarpinato sulla vicenda Borsellino?». Così Raffella Paita di Italia Viva dà voce alla domanda che tanti si fanno in questi giorni in Parlamento, e in particolare all'interno della Commissione antimafia. (il Giornale)

Si tratta innanzitutto delle verità mai abbastanza esplorate sugli orrori del 1992. Su quel versante costellato da snodi complicatissimi, il senatore M5S Roberto Scarpinato, già procuratore generale di Palermo e prima ancora pm antimafia nel capoluogo siciliano, è “parte in causa”: ha vissuto i giorni che precedettero l’eccidio del 19 luglio 1992 come titolare del fascicolo, che illuminava gli intrecci fra Cosa nostra e imprese del Nord. (Il Dubbio)

Giornalisti sull'orlo di una crisi di nervi. Segno che l'indagine di Caltanissetta sulla morte di Paolo Borsellino ha colpito nel segno. (il Giornale)

Ue: leader, 'tenere fede a impegno G7 Bari su asset russi'

La presidente Chiara Colosimo – di gran lunga la più coraggiosa presidente antimafia degli ultimi decenni – ha deciso di "fermare" gli ex pm Roberto Scarpinato e Federico Cafiero De Raho, chiedendo loro di astenersi dalle audizioni che li vedrebbero coinvolti come ex investigatori. (Il Dubbio)

Scatta dopo la sentenza che ha condannato Scotto, boss legato ad apparati dello Stato. Il difensore della famiglia Agostino e di Salvatore Borsellino: "La rappresaglia contro l'attuale senatore ha ragioni diverse da quelle che vengono esplicitate. (Il Fatto Quotidiano)

E' quanto si legge al punto sei delle conclusioni del Consiglio europeo di Bruxelles, riguardo a quello che era stato uno dei risultati simbolo del summit di Borgo Egnazia, ovvero l'uso di profitti derivanti dagli asset congelati a Mosca per sostenere Kiev. (Civonline)