Requiem per la sinistra americana
L a mattina dello scorso 21 Luglio, mentre si faceva sempre più concreta la possibilità di un ritiro di Joe Biden dalla corsa alla Presidenza degli Stati Uniti, nella newsletter di Francesco Costa, vicedirettore de il Post ed esperto di politica statunitense, si evidenziava come fossero sempre di più, e sempre più influenti, gli esponenti del Partito Democratico americano che stavano ritirando il loro supporto alla candidatura Biden. (Il Tascabile)
Su altri giornali
Quando nel 2016 comparve l’uomo con il cappellino rosso, l’establishment guardò il soggetto con accigliato disprezzo: che cosa vuole questo palazzinaro americano? Come si permette di invadere il campo di Washington, torni a giocare a golf nei suoi club. (Liberoquotidiano.it)
Lo schiaffo finale a un presidente spodestato per far spazio a un cavallo per nulla vincente, la sua vice. Bocchino fa una analisi lucida di quanto accaduto e spiega i motivi per cui la sinistra americana ha fallito l'appuntamento con la storia e con un secondo giro consecutivo alla Casa Bianca: "La sconfitta di Kamala Harris, come quella della sinistra tutta è figlia delle battaglie ideologiche su cui ormai si concentrano da tempo i progressisti. (Liberoquotidiano.it)
Ogni elettore ha le sue ragioni per votare come vota e certamente una analisi svolta in un post non può essere esaustiva; ciononostante voglio soffermarmi su un punto che mi sembra comune a vari paesi e che certamente è molto presente in Italia. (Il Fatto Quotidiano)
Nei numeri, peggi… La sconfitta è storica quando si perde perché ci si è persi. (L'HuffPost)